La pizza più cara al mondo costa 8.300 euro e la prepara un italiano | Altro che Briatore, se prenoti in questo locale rischi un infarto in cassa
Se sei sconvolto dalle cifre delle pizze di Briatore tieniti forte: questa costa più di 8.000 euro. Per veri appassionati – e super ricchi – che non temono nulla.
Hanno fatto molto chiacchierare i prezzi delle pizze proposte nei locali di Flavio Briatore, ritenuti eccessivi. Ma se per te 16 euro per una margherita sono troppi, 34 euro per una al prosciutto da folli, e 68 euro per quella al Pata Negra – prestigioso prosciutto iberico- ti fanno rabbrividire, il prezzo di questa pizza ti farà cadere dalla sedia.
Oltre 8.000 euro. Per una pizza. Meritati? Lo lasciamo decidere a chi è disposto – e ne ha possibilità – a pagarli, perché noi ci limitiamo a riportare la notizia.
Non è certo la prima volta che si parla di un prezzo un po’ troppo alto per un piatto gourmet. Siamo abituati, ormai, agli chef stellati – spesso anche personaggi televisivi – che propongono piatti con quel tocco in più che ne fa lievitare il prezzo.
Ma una pizza di 8.000 euro chi se la sarebbe mai aspettata? Scopriamo cosa ha di tanto speciale e chi l’ha ideata. E poi deciderai se vale la pena assaggiarla.
La pizza più cara al mondo
Partiamo dal nome, Luigi XIII, che già dà l’idea di opulenza e pregio. Da una pizza che si chiama così ti aspetti molto. E che sorpresa apprendere che il suo diametro è di 20 cm, anche se viene proposta per due persone. Avventori dal palato sopraffino, evidentemente. Il creatore di questa specialità è cilentano, e si chiama Renato Viola. Leggiamo sul suo sito che già a 11 anni ha iniziato come apprendista e che “Negli anni è riuscito a farsi un nome dopo aver vinto molti premi in Italia e in Europa. Lo chef Renato Viola è arrivato a Miami Beach con la categoria O1 Visa , riservata a coloro con ‘Straordinaria capacità artistica’ di fama internazionale”.
Ed è Mister 01 il nome della sua catena di pizzerie, che oggi vanta diverse filiali nel mondo e dove gli ingredienti sono i “più pregiati e freschi, e la maggior parte di essi sono importati dall’Italia o di provenienza locale”. Un impasto che riposa ben 72 ore e che con la sua evidente leggerezza attira vip e personaggi famosi.
L’esperienza culinaria
Ma come è fatta questa prestigiosa pizza? Lo spiega Cook Corriere: “Un impasto di farina biologica, sale australiano Murrey River Pink (raccolto nell’omonimo fiume e dal particolare colore albicocca, n.d.r.), acqua e lievito, fatto riposare per 72 ore. Alla base del condimento ci sono la mozzarella di bufala e tre tipi diversi caviale, messi sull’impasto al posto del pomodoro”. E poi, “gamberi rossi di Acciaroli, piccolo paese costiero in provincia di Salerno, nel Cilento, aragosta e cicale di mare”.
A renderla tanto preziosa due particolarità: il Remy Martin Cognac Luigi XIII, “prodotto con le acquaviti della regione dello Champagne invecchiate tra i 40 e i 100 anni”, e il fatto che non la trovi nella pizzeria. Sarà lo stesso Renato Viola a prepararla a casa tua assieme ad uno chef e un sommelier. Ecco perché 8.300 euro. In Italia. Pare che a New York si arrivi a 15mila, e sia molto richiesta da “Vip, calciatori, miliardari che desiderano provare qualcosa di nuovo e speciale”.