Mi hanno invitato a cena ma non so cosa portare, niente paura: col vino non si sbaglia mai | Ecco 5 consigli per fare bella figura
Ogni volta che mi invitano a cena porto una bottiglia di vino. Ora ho imparato come sceglierlo, e non sbaglio mai. Ecco 5 consigli per te.
È buona abitudine quando si è invitati a pranzo o a cena portare qualcosa per ricambiare l’invito. Un presente, si dice. Un piccolo regalino che dimostri la nostra riconoscenza.
Potrebbe essere un mazzo di fiori per la padrona di casa, una piantina. Una scatola di cioccolatini, se sappiamo che rientra nei gusti dei nostri amici.
Ma per andare sul sicuro una bottiglia di buon vino sarà sempre ben accetta da tutti (a meno che non siano astemi, ovviamente). L’unica domanda è: quale scegliere?
Ce ne sono talmente tanti che è davvero difficile scegliere, soprattutto se non ce ne intendiamo. Niente paura, ecco 5 consigli per andare a colpo (quasi) sicuro.
Invito a cena: come scegliere il vino da portare
Per poter scegliere il vino giusto la prima cosa da fare è considerare la tipologia del vitigno, come consiglia Calustra.it. In Italia abbiamo un grande tradizione vitivinicola, con vini deliziosi e adatti a ogni abbinamento. Per esempio il Merlot, dalle note fruttate e floreali, il Cabernet, dal retrogusto erbaceo e speziato. Ma anche Pinot nero, Sangiovese e tanti altri. Basta fare qualche ricerca per capire a quale piatto si adattano meglio.
Un altro ottimo consiglio è controllare l’annata, ovvero l’anno della vendemmia. Questo dato è importante poiché influisce sulle caratteristiche del prodotto finale. Spiega il citato portale: “I vini rossi figli di annate fresche sono in genere vini meno alcolici […] I vini rossi prodotti in annate calde sono spesso vini un po’ più alcolici e pieni nel gusto, larghi al palato, più pronti da bere subito rispetto ai primi”. Allo stesso modo l’invecchiamento del vino ne determina il colore, l’odore e il sapore. Più è invecchiato più il colore sarà cupo, l’odore forte tipo tabacco o cioccolato e una consistenza morbida al palato. Ma attenzione, mette in guardia Calustra.it. Cinque o sei anni sono buoni, ma “quando queste note gusto-olfattive iniziano a diventare pesanti, ossidate o a sapere un po’ di muffa, allora il vino sta diventando vecchio”.
I consigli degli esperti per non sbagliare
Sarebbe poi meglio prediligere un’azienda biologica, che stia attenta all’ambiente e non usi prodotti chimici nelle sue produzioni. E impariamo a leggere l’etichetta. “La denominazione identifica una specifica zona di produzione di un determinato vino. Il cru, o sottozona, è un particolare luogo dove il vino prodotto ha una qualità superiore rispetto al resto della denominazione “ spiegano gli esperti.
Infine, il prezzo può dirci che tipo di vino stiamo acquistando. Se è vero che molti vini hanno prezzi che a noi paiono esagerati, ma che sono sinonimo di sicurezza, “dalla parte opposta si deve fare i conti con quella fascia di mercato che comprende vini sotto i 4,00/5,00 €. In quel caso il ragionamento da fare è a ‘sottrazione’: se dal prezzo della bottiglia si sottraggono il costo del vetro, del tappo, dell’etichetta e della capsula, che valore reale ha il vino contenuto in essa?”.