Portami ‘il’ gnocco fritto e nessuno si farà male: non è un errore grammaticale | A Modena ne sono tutti ghiotti
Voglio gustami in santa pace il gnocco fritto. No, non è un errore e te lo portano in tavola senza problemi.
Con il gran caldo, di certo nessuno sente forte il desiderio di trascorrere molto tempo in cucina impegnato ai fornelli, al fine di preparare qualche prelibatezza per sé e per i propri cari. Tanto meno si vuole accendere il forno e i vari fornetti, che renderebbero bollente la stanza. Dunque sì a piatti freschi o freddi, che, non prevedendo la cottura, se non veloce, sono il massimo per il mese attualmente in corso.
Per un pranzo o una cena in compagnia, nonché per un aperitivo sul balcone o in giardino, cosa c’è di meglio di un tagliere di salumi e formaggi misti, accompagnati da gnocco fritto? Ormai lo troviamo in vendita dappertutto, al supermercato, confezionato in comode vaschette al reparto forno, discount compresi.
È fantastico anche da sgranocchiare da solo e come spezza fame. In Emilia Romagna trova la sua origine, ma possiamo tranquillamente prepararlo in casa nostra, dal momento che la sua preparazione è molto facile e veloce. Tanto più che richiederà pochissimi ingredienti, che sono pure low cost e che abbiamo tutti quanti a disposizione nelle nostre dispense.
Parliamo infatti di strutto, vari tipi di farina, lievito di birra, sale, zucchero e latte intero. Tuttavia la differenza, come facile intuire, tra il gnocco fritto conservato e quello fresco, è che il secondo deve essere necessariamente consumato a strettissimo giro. Se poi dovesse avanzarci dell’impasto, lo possiamo tenere in frigo, ma, anche qui, utilizzarlo entro e non oltre un paio di giorni.
La verità sullo gnocco fritto
Fatto sta che tanti hanno iniziato a chiedersi, anche per un sentimento di viva curiosità, se, quando ci si riferisce a questa specialità e la si vuole ordinare in un bar o ristorante, bisogna riferirsi ad essa con l’articolo il o lo. Dal punto di vista grammaticale, gli amanti della lingua italiana e i puristi non avrebbero alcun dubbio a rispondere che la corretta risposta sia lo.
Tuttavia, come accade anche nella vita in linea generale, ciò che sembra che sia più corretto e giusto nella sua ovvietà, non sempre lo è al 100%, soprattutto nella quotidianità. In ogni caso, se molti prendono in giro chi invece parla di il gnocco fritto, ora pare che un vero professionista del settore abbia voluto clamorosamente smentirli.
L’articolo che fa la differenza
Difatti Stefano Corghi, proprietario di vari ristoranti della divina città di Modena, nonché presidente di Modena A Tavola, parlando proprio di questo gustoso antipasto con Giallo Zafferano, al quale ha donato la ricetta, ha dichiarato che, nella sua città, quando lo si vuole ordinare, si parla rigorosamente de il gnocco fritto.
Pertanto, se avremo occasione di trascorrere dei giorni lieti in Emilia Romagna, soprattutto per le vacanze estive, ordiniamolo definendolo in codesta maniera. Fantastico è abbinato a prosciutto crudo e stracchino, così, come per gli amanti della tradizione, con mortadella, ciccioli e Parmigiano Reggiano DOP. Tuttavia nulla ci vieta che possiamo pure sgranocchiarlo anche con buone fette di salame.