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Tramezzini confezionati, scatta l’allarme in tutta Italia: ritiri a raffica da questi supermercati per contaminazione da Listeria

richiamo alimentare
Richiami alimentari – StreetFoodNews.it (foto Corporate +)

Nuovi ritiri dal mercato di prodotti alimentari il cui consumo può essere molto pericoloso. Diffusi marchi e lotti di panini e tramezzini confezionati. 

Come spesso accade, il Ministero della Salute diffonde notizie e informazioni circa i richiami alimentari effettuati in diversi punti vendita.

A diffondere l’ultima allerta è anche il noto portale Il Fatto Alimentare, che riporta non solo il motivo del ritiro, ma anche marchi e lotti, fornendo un prezioso servizio.

Non sempre infatti i cittadini sono a conoscenza di questi richiami, per cui più si pubblicizzano questo tipo di notizie, più persone possono essere raggiunte.

I prodotti che vogliamo segnalare oggi sono tramezzini, panini e simili confezionati e venduti in diversi negozi, perché potrebbero contenere il batterio Listeria monocytogenes. Vediamo nello specifico.

Tramezzini confezionati ritirati: i marchi e i lotti

Come anticipato, il Fatto Alimentare ribatte un avviso diffuso dal Ministero della Salute che riguarda il richiamo di prodotti confezionati a marchioAlba Tramezzini Duetto (anche in collaborazione con Riomare e Rovagnati), Panpiccoli, Idea Fresco, Buono e Fresco, Eataly, Sigma, Penny Market e altri marchi“. Il motivo del richiamo è la “possibile presenza di Listeria monocytogenes per contaminazione degli ambienti e superfici di lavoro.” 

Non abbiamo a disposizione le foto e tutti i marchi dei prodotti ritirati, ma solo numeri di lotto e date di scadenza, ovvero i lotti da L160 a L180 e da 24160 a 24180, con  date di scadenza fino al 12 ottobre 2024.

listeria tramezzini
Tramezzini con listeria – StreetFoodNews.it (foto Corporate +)

Il batterio della Listeria

Ma cosa succede se si consumano prodotti contaminati da questo batterio? E che cos’è la Listeria monocytogenes? Si tratta di un batterio che può contaminare prodotti dell’agricoltura e animali poiché si trova comunemente nel terreno e nell’acqua. E che non sopravvive alle alte temperature, quindi a cottura e  pastorizzazione.

Se dovessimo assumere cibo contaminato potremmo incorrere in diversi disturbi, dai più lievi ai più seri. I primi sono i classici sintomi gastroenterici quali nausea, diarrea, dolori muscolari e volte febbre, che si manifestano entro 24 ore dall’ingestione. Nei casi più gravi l’infezione colpisce il sistema nervoso e si presenta con febbre associata a cefalea, confusione e irrigidimento del collo. Come ricorda il portale Humanitas: “la forma invasiva, detta anche ‘sistemica’, si può manifestare come meningite, meningoencefalite e sepsi. In questo secondo caso tra l’ingestione del cibo contaminato e la manifestazione dei sintomi trascorrono in media una decina di giorni fino ad arrivare anche ad un mese. I soggetti più a rischio sono le persone con compromissione del sistema immunitario[…] Particolarmente a rischio risultano le donne in gravidanza: l’infezione da Listeria può infatti causare aborto spontaneo, parto prematuro, morte in utero o infezione del feto“.