Impepata di cozze, fai molta attenzione quando le pulisci o rischi l’intossicazione | Il dettaglio pericoloso che tutti sottovalutano
Amiamo le cozze e appena possibile non sappiamo resistere al loro richiamo. Attenzione però a come le puliamo.
In estate, specialmente se ci troviamo in una vacanza al mare per le canoniche due settimane dopo un intenso anno di lavoro, quindi ce la vogliamo gustare fino in fondo, è vietato che manchi, durante il periodo della nostra permanenza, una scorpacciata di cozze.
Questo frutto del mare infatti possiede un gusto a dir poco unico, non per nulla si tratta di un mollusco, una delle tre macrocategorie in cui si distingue la fauna marina. L’unica pecca, potremmo dire, è rappresentata dal fatto che non è sempre facile constatarne la freschezza, quindi è d’uopo prestarvi la massima attenzione.
Se le comperiamo ad un mercato specializzato, in pescheria oppure al reparto del pesce in un supermercato, dobbiamo saper leggere accuratamente tutte le informazioni presenti sull’etichetta. Qui sono indicate la data di imballaggio e, altra cosa importantissima, il Termine Minimo di Conservazione, conosciuto con la sigla TMC.
Le tipologie che arrivano più di frequente sulle nostre tavole appartengono alle categorie chiamate spagnole, poiché pescate in Atlantico e di importazione dall’omonimo Paese europeo, quelle Mediterranee, che si distinguono per una lunghezza di circa 10 cm e, infine, quelle pelose, dove è presente una particolare barbetta, che le lega agli scogli dove vengono pescate.
Cozze e il problema relativo alla loro freschezza
Se le acquistiamo da un commerciante specializzato, meglio ancora se di fiducia, possiamo stare abbastanza tranquilli per quanto riguarda la freschezza, sempre tenendo ben presente i valori stampati sulla già nominata etichetta. Se invece siamo dei pescatori, anche dilettanti, e amiamo andare noi stessi alla loro ricerca, è bene che ci documentiamo al meglio, per non incorrere in brutte sorprese.
Qualora dovessimo pescarle in una zona scogliosa, la prima cosa da sapere è che tutto quel che vediamo attaccato al guscio, non appena le scolliamo dagli scogli, sono parassiti e che, in quanto tali, vanno eliminati prima della cottura. In questo caso dovremo essere molto abili a lavorare di coltello. Vediamo ora una particolare ricetta e come gestirne al meglio la fase della preparazione.
Riconoscere la qualità per una buona impepata di cozze
L’impepata di cozze, altro non è che che una buona selezione di cozze, letteralmente aperte durante il processo di cottura e spolverate, come dice il nome, di buon pepe. Attenzione però a dei piccoli particolari che possono influenzare non solo la nostra salute, ma anche la buona riuscita finale del piatto.
Quando le sceglieremo, prima ancora di metterci all’opera, dobbiamo subito sbarazzarci di quelle che presentano gusci rotti oppure quelle che si presentano semi aperte. Potrebbero in questo caso essere avariate e causare intossicazioni. Molto importante è eliminare il bisso, ovvero la barbetta già nominata in precedenza, possibilmente con una spazzola in metallo. Attenzione anche al fatto di consumarle sempre nell’arco di 12 ore.