Scontrini pazzi, il report di Altroconsumo scatena il pandemonio | Boom di prezzi assurdi: se ti fermi qui a mangiare la fregatura è assicurata
Continua il fenomeno degli scontrini pazzi. Questa volta è Altroconsumo a denunciare i prezzi, con rincari fino al 70%.
Da qualche tempo, soprattutto in estate, si sente parlare di scontrini pazzi. Un fenomeno che interessa soprattutto – ma non solo – le mete turistiche.
I clienti si ritrovano spesso a pagare per servizi quali “il taglio di un tramezzino” o “un piatto vuoto in più“, mentre i gestori giustificano i rincari con il pretesto del lavoro extra svolto.
Ma è giusto pagare in più per un servizio tanto basilare? Non possiamo giudicare quanto sia lecito. Ma qual è la differenza tra un turista che paga 5 euro un caffè nella piazza centrale di una Città d’arte, e chi paga migliaia di euro per una cena in un ristorante blasonato?
L’unica differenza è che in genere i primi sono ignari. E per questo, spesso la “denuncia” arriva sui social. Ma questa volta è Altroconsumo a porre l’attenzione sul fenomeno.
Scontrini pazzi: il report di Altroconsumo
Altroconsumo è un’organizzazione a difesa dei consumatori che offre diversi utili servizi. Questa volta, a inizio estate, si è occupata di un fenomeno sempre più comune: gli scontrini pazzi. Ma in autostrada. Analizzando 22 punti di ristoro lungo la rete autostradale di Milano, Roma, Napoli e Venezia, i consulenti dell’associazione si sono resi conto della situazione che attende i vacanzieri. Perché è inevitabile fare almeno una sosta in autostrada quando si viaggia, soprattutto se i chilometri da affrontare sono tanti.
Così il report evidenzia che già fermandosi solo per una colazione non si spenderanno meno di 4 euro a persona. Un caffè infatti può costare anche 1,35 euro, circa il 14% in più rispetto a quello del bar, e un cornetto costa quasi 2 euro. E il pranzo? Peggio.
Quanto costa la sosta
Se al bar un panino lo paghiamo poco più di 4 euro, in autostrada la media è di 7, e guai a voler bere. E non parliamo di alcolici, ma di semplice acqua: un litro si aggira intorno ai 3 euro. Una vera esagerazione. Chi preferisce una bibita gassata invece può spendere persino 8 euro a bottiglia. Altro tasto dolente sono proprio gli snack, i prodotti più acquistati durante i viaggi. Se un semplice gelato confezionato costa 3 euro, un sacchetto di patatine arriva fino a 4 euro. I cracker? Per una confezione da 100 grammi l’automobilista spende più di 3 euro.
E l’analisi di Altroconsumo evidenzia anche che il cioccolato in autostrada è venduto a circa l’80% in più rispetto al normale. Ma perché questi prezzi così alti? In parte sono giustificati dalle spese, ben maggiori rispetto ai negozi normali. Un affitto o una concessione molto alta, la difficoltà di effettuare i rifornimenti, la gestione del personale 7 giorni su 7 e h24. Di conseguenza, è meglio rispolverare la nostra vecchia borsa frigo e valutare in anticipo tutte le potenziali esigenze durante il viaggio!