Riso, se lo porzioni a occhio mandi all’aria la tua dieta | Ecco come dosarlo, ricetta per ricetta: le dritte della nutrizionista
In molte diete il riso si preferisce alla pasta per le sue proprietà nutrizionali, ma attenzione alle quantità.
Il riso è uno degli alimenti più antichi e diffusi al mondo, appartenente alla famiglia delle Poaceae. Esso costituisce la base dell’alimentazione per oltre metà della popolazione mondiale, in particolare in Asia.
La coltivazione del riso risale a più di 9.000 anni fa, con evidenze archeologiche che testimoniano la sua presenza in Cina, India e nel Sud-Est asiatico, ma il riso attualmente sul mercato proviene principalmente da due specie di cereali: Oryza sativa, originaria dell’Asia, e Oryza glaberrima, coltivata in Africa occidentale.
In molte diete viene usato il riso, perché ricco di carboidrati complessi, che forniscono energia duratura, ed è una buona fonte di vitamine del gruppo B, essenziali per il metabolismo. Contiene inoltre minerali come il ferro, il magnesio e il fosforo.
Il riso integrale, rispetto a quello raffinato, mantiene la crusca e il germe, risultando più ricco di fibre, che favoriscono la digestione e aiutano a mantenere i livelli di zucchero nel sangue stabili. Inoltre, il riso è naturalmente privo di glutine, rendendolo un’alternativa ideale per chi soffre di celiachia o è intollerante al glutine.
Fa ingrassare più il riso o la pasta?
Il dibattito su quale tra riso e pasta faccia ingrassare di più è molto diffuso. Entrambi gli alimenti sono fonti di carboidrati, ma presentano alcune differenze nutrizionali che possono influire sul peso corporeo. In generale, 100 grammi di riso cotto apportano circa 130 calorie, mentre la stessa quantità di pasta cotta ne fornisce circa 160. Tuttavia, l’indice glicemico del riso è generalmente più alto di quello della pasta, specialmente se il riso è bianco.
Un indice glicemico alto significa che il riso viene digerito più rapidamente, causando un picco più rapido nei livelli di zucchero nel sangue. Questo può portare a un aumento dell’appetito e, nel lungo termine, a un potenziale aumento di peso. A parità di peso a crudo, riso e pasta contengono più o meno la stessa quantità di calorie, ma un piatto di riso risulterà sicuramente più corposo rispetto a quello di pasta, aumentando il senso di sazietà. Però, attenzione a pesarlo bene perché ad occhio si rischia di sbagliare e di compromettere la dieta.
Quanto riso mangiare a dieta
Per calcolare la giusta quantità di riso è necessario tenere presente diverse variabili come l’età oppure se si tratta di un piatto unico o meno, ma soprattutto dal tipo di preparazione. Infatti, si calcola che per minestre e verdure la quantità di riso è di circa 50 grammi a persona. Per il riso in brodo, invece, la quantità di riso sale a 60 grammi a persona, mentre per una porzione di risotto sono necessari circa 80 grammi di riso.
Ma come misurare il riso quando non c’è la bilancia? In assenza di una bilancia ci sono alcuni strumenti che ci sono in cucina che possono tornarci utili. Il metodo classico è la tazzina da caffè: la misura standard contiene circa 60 grammi di caffè. Allo stesso modo si possono usare anche i bicchieri, che arrivano a contenere circa 180 grammi di riso.