Pollo contaminato da batteri antibiotico-resistenti, scatta l’allarme in Italia | Nota catena di discount finisce nella bufera
Scatta l’allerta per la carne di pollo contaminata da batteri antibiotico-resistenti proveniente da allevamenti italiani.
L’antibiotico-resistenza è un fenomeno in cui i batteri sviluppano la capacità di sopravvivere all’esposizione agli antibiotici che normalmente sarebbero in grado di ucciderli o inibirne la crescita. Questo problema è diventato una delle maggiori preoccupazioni per la salute pubblica a livello globale, minacciando la nostra capacità di trattare le infezioni più comuni e aumentando il rischio di diffusione di malattie resistenti.
L’antibiotico-resistenza nasce attraverso processi naturali di selezione. Quando un ceppo di batteri viene esposto a un antibiotico, la maggior parte dei batteri viene eliminata, ma alcuni di essi possono sopravvivere grazie a mutazioni genetiche che conferiscono resistenza al farmaco. Questi batteri resistenti poi si moltiplicano, diffondendo le loro caratteristiche genetiche.
Le cause scatenanti dell’antibiotico-resistenza includono l‘uso eccessivo e improprio degli antibiotici sia nella medicina umana che veterinaria. Ad esempio, l’assunzione di antibiotici quando non necessari, oppure non completare un ciclo di trattamento, possono permettere ai batteri resistenti di sopravvivere e prosperare.
Inoltre, un collegamento significativo è rappresentato dagli allevamenti intensivi, dove l’uso massiccio di antibiotici per promuovere la crescita degli animali e prevenire malattie in ambienti affollati favorisce la selezione di batteri resistenti. In queste condizioni, i batteri possono diffondersi rapidamente tra gli animali e potenzialmente trasmettersi all’uomo attraverso la catena alimentare.
Il pollo contaminato da batteri antibiotico-resistenti
“Metà dei campioni di pollo prelevati da punti vendita Lidl in giro per l’Europa, compresi quelli italiani, contiene batteri antibiotico-resistenti“: a rilevarlo è Il Fatto Alimentare, che ha pubblicato il risultato dell’inchiesta condotta da Essere Animali sulla presenza di agenti patogeni resistenti agli antibiotici.
Lo studio – condotto in collaborazione con le associazioni Fondazione Albert Schweitzer (Germania), Observatorio de Bienestar Animal (Spagna), Open Cages (Regno Unito) e Otwarte Klatki (Polonia) – ha preso a campione ben 142 prodotti a marchio Lidl in 22 punti vendita della catena sparsi tra Italia, Polonia, Spagna, Germania e Regno Unito. I risultati hanno portato dati allarmanti, soprattutto nel nostro Paese, dove l’antibiotico-resistenza sta diventando un problema serio. Basti pensare che nel 2020 nell’Unione Europea sono stati registrati oltre 35mila decessi a causa di infezioni resistenti agli antibiotici, di cui un terzo in Italia.
La carne di pollo italiana contaminata
Per rendersi corso della situazione basta guardare le tipologie degli agenti patogeni presi in considerazione: Listeria monocytogenes, Salmonella spp, Escherichia coli, Campylobacter jejuni ed Enterococcus. Per esempio, la presenza di Listeria nei campioni in tutta l’UE si attesta al 33%, mentre in Italia arriva al 54%.
Ancora più impressionanti sono i dati relativi alla presenza di Salmonella, dove la media UE è al 9% e il campione italiano arriva al 46%, o la presenza di Escherichia coli, con la media europea ferma al 57%, mentre l’Italia arriva al 75%. Unico dato positivo per l’Italia è relativo al Campylobacter non rilevato in nessun campione, mentre la media europea arriva al 28%.