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Non buttare l’olio del fritto: prova la rascatura siciliana, il finger food di recupero delizioso e croccante che ti trascina dritto a Palermo

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Rascatura siciliana – StreetFoodNews.it (foto Corporate+)

Dall’arte del riciclo nasce la rascatura siciliana. Un modo per recuperare gli avanzi di fritto e creare uno strepitoso finger food.

L’arte del riciclo in cucina ha origini assai antiche. Risale infatti a tempi remoti, in cui non ci si poteva permettere di far avanzare del cibo – raramente accadeva – e ci si ingegnava per riutilizzarlo.

In questo, soprattutto le classi più povere o i contadini sono stati maestri. Con quel poco che avevano a disposizione riuscivano a portare in tavola gustosi piatti che poi sono entrati nella tradizione culinaria popolare.

E con gli avanzi, o meglio gli scarti, creavano nuove pietanze ancora più ghiotte. Sullo stesso filone nasce la rascatura siciliana, che prevede il riciclo del fritto.

In ogni città della splendida e soleggiata Sicilia si possono assaggiare dei meravigliosi fritti. Finger food da portare in giro e gustare ammirando le bellezze del luogo. E gli avanzi? Nuova pietanza: la rascatura. Ancora più saporita. Prova a farla anche tu.

Rascatura siciliana: l’arte del riciclo del fritto

Chi si è recato in Sicilia almeno una volta, in particolar modo a Palermo, non può non aver assaggiato le panelle. Saporitissime frittelle di farina di ceci che solitamente vengono servite dentro morbidi panini al sesamo. Dopo aver impastato la farina di ceci con acqua e sale si cuoce sul fuoco mescolando continuamente per circa 10 – 15 minuti fino a che si rassoda. Si aggiunge il prezzemolo tritato a fuoco spento e poi si stende l’impasto con uno spessore di circa mezzo centimetro. Dopo averlo lasciato raffreddare e rassodare bene si  taglia in tanti rettangoli e si frigge.

Queste sono le panelle, e accanto a questo piatto ci sono tanti altri fritti: gli arancini – o arancine, a seconda dalla zona – e i crocché. E dagli scarti di questi impasti nasce la famosa rascatura. Non esiste una ricetta ben precisa, essendo fatta con gli scarti: tutto dipende da ciò che avanza. Quindi, che tu abiti a Nord o a Sud, puoi riclare anche tu gli scarti del tuo fritto, e creare questa bontà.

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I fritti siciliani: le panelle e i crocché – StreetFoodNews.it (foto Corporate+)

Come prepararla

Per preparare la rascatura siciliana a casa non dovrai far altro che “raschiare” le padelle e le stoviglie che hai utilizzato per i tuoi fritti, quindi panelle, crocché o altro. Devi impastare questi scarti schiacciandoli con una forchetta in modo da creare una poltiglia lavorabile, e poi insaporire con erbe e spezie a piacere. Per esempio prezzemolo e paprika.

Quando l’impasto sarà omogeneo, forma delle palline grosse quanto una noce pressandole bene per compattare, e poi friggile in olio abbondante fino a che saranno dorate. Falle scolare su carta da cucina assorbente e servile con una spruzzata di limone. Non getterai più nulla!