Calamari: perbacco sbagliavo proprio tutto | Ora so farli tenerissimi
La cottura dei calamari è davvero delicata, se la sbagli diventano immangiabili: ecco una ricetta che ti guida per un risultato incredibile.
I calamari sono un tipo di creatura marina molto versatile ed esistono molti modi per poterli cuocere e anche diverse portate in cui possono essere serviti – dall’antipasto al secondo.
Sono ottimi per realizzare dei sughi, da fare ripieni, e come non pensare alle “rotelle”, cioè alla frittura di mare…insomma, la versatilità è sicuramente una caratteristica di questo mollusco, ma bisogna fare molta attenzione alla sua cottura.
Infatti, se trattato con cotture lunghe, il calamaro tende a diventare duro, gommoso e di conseguenza praticamente immangiabile: si rischia di dover mangiare quello che sembra praticamente un pezzo di plastica scaldato.
Bastano, però, un po’ di attenzione e qualche accortezza per trattare nel modo giusto questo prezioso dono marino: ecco quali sono gli errori da evitare.
Calamari in tutte le salse, no alle lunghe cotture
La prima cosa da verificare, un aspetto che è sempre necessario controllare specie quando si parla di un prodotto ittico, è la freschezza del calamaro: infatti, se il mollusco non è fresco, potremmo anche fare la ricetta migliore della nostra vita, ma non sarà mai davvero buono e gustoso. Quando un calamaro è fresco deve presentare la pelle ben attaccata al corpo, i tentacoli dei ciuffetti turgidi, il colore tendente al violaceo e con un profumo di mare.
Una volta aver scelto la giusta materia prima – potreste rivolgervi al vostro pescivendolo di fiducia, se ne avete uno – dovete scegliere la vostra modalità di cottura, quella che più vi aggrada: ripieno al forno, al vapore, bollito, fritto, rosolato o alla brace. Non si può dire che non vi sia una larga scelta!
I segreti per la cottura del calamaro
Qualunque tipo di cottura o ricetta abbiate scelto, c’è una precisa regola da tenere assolutamente a mente quando andate a cuocere un calamaro: bisogna cuocerlo per pochi minuti. Persino la cottura al forno richiede un massimo di 15 minuti. Altrimenti, se non rispettate questa regola, vi ritroverete con un calamaro immangiabile.
Un esempio: una fresca insalata di calamari, ideale per il periodo estivo, si prepara in pochissimo tempo; basta metterli 5 minuti in acqua bollente e salata, e poi scolati, nel piatto, con sedano, olive nere, pomodorini e basilico, un po’ di olio, chi lo ama limone e, se sentite ancora il tutto sciapo dopo il primo assaggio, un pizzico di sale in più.