Gamberetti richiamati dal mercato per contaminazione, si rischia una severa reazione allergica | Ecco i prodotti incriminati
Sul sito del Ministero della Salute è stato pubblicato il richiamo per un lotto di gamberetti in vendita nei supermercati.
In ambito alimentare, esistono alcuni allergeni principali che devono essere segnalati in etichetta per garantire la sicurezza dei consumatori, perché possono provocare reazioni allergiche in individui sensibili.
Il Regolamento (UE) n. 1169/2011 stabilisce che gli allergeni devono essere chiaramente identificati nelle liste degli ingredienti degli alimenti preconfezionati. Devono essere evidenziati, ad esempio, con caratteri in grassetto o con uno sfondo diverso.
Questo perché le reazioni allergiche possono variare da lievi a gravi, incluse le reazioni anafilattiche che possono rivelarsi fatali nei soggetti più sensibili.
In mancanza di una segnalazione adeguata, le Autorità preposte ai controlli o gli stessi produttori, una volta accortosi dell’errore, sono tenute a segnalare con tempestività e disporre il richiamo del prodotto dal mercato, proprio come il caso segnalato dal Fattoalimentare.it che riguarda una marca di gamberetti.
Il richiamo dal mercato dei gamberetti
Il 14 giugno scorso, sul sito del Ministero della Salute è stato pubblicato il provvedimento di richiamo per un prodotto del marchio “Le ricette di Monia e Lorena” denominato alla vendita “Gambero rosa dell’Adriatico con lime, zenzero e filetto di peperoncino”. Il prodotto è commercializzato dall’azienda Bluueshark e prodotto nello stabilimento di via Valle Piana 80, identificabile dal codice IT N33C.
Il Gambero rosa dell’Adriatico è venduto in confezioni dal peso netto di 140 grammi e peso sgocciolato di 90 grammi. Quelle interessate dal richiamo riportano il numero di lotto L148NV con data di scadenza al 26-07-2024. In etichetta è riportato anche il nome esplicativo di “Gamberetti sott’olio piccanti”.
I gamberi rosa richiamati dal mercato
Stando a quanto si legge sul richiamo, il provvedimento è dovuto alla “presenza dell’allergene pesce non dichiarato“ in etichetta. Sul documento pubblicato dal Ministero mancano le avvertenze ma, come sempre accade con i provvedimenti di richiamo, l’invito è quello a non consumare il prodotto e di riportarlo al punto vendita nel quale è stato acquistato per richiedere la sostituzione o il rimborso del prodotto.
Come spiegato in precedenza, il pesce è uno degli otto allergeni alimentari riconosciuti a livello globale e può causare reazioni allergiche anche molto violente nei soggetti sensibili. Questa allergia può manifestarsi in diversi modi, tra i sintomi ci sono manifestazioni cutanee come orticaria, prurito e eczema, e sintomi gastrointestinali come nausea, vomito, crampi addominali e diarrea. La reazione più grave è l’anafilassi, una risposta del sistema immunitaria che può essere fatale, e che si manifesta con sintomi come difficoltà respiratorie, gonfiore della gola e perdita di coscienza.