Cioccolato al latte contaminato, solo questo marchio supera i test | Se scegli male al supermercato rischi l’intossicazione
Brutte notizie per gli amanti del cioccolato, uno studio ha esaminato la qualità dei prodotti in commercio rilevando una contaminazione diffusa.
Il cioccolato è un prodotto amato e apprezzato in tutto il mondo che si produce a partire dai semi di cacao. Oggi in commercio se ne trova di tutti i tipi e per tutti i gusti, poiché la sua versatilità lo rende utilizzabile in una vasta gamma di preparazioni culinarie.
Il cacao è un prodotto antico: probabilmente veniva usato già migliaia di anni fa dalle antiche civiltà dell’America Centrale e Meridionale. Le prime prove dell’uso del cacao risalgono alle civiltà precolombiane, come i Maya e gli Aztechi.
Per i Maya, il cacao era utilizzato principalmente per preparare una bevanda amara e speziata chiamata “xocolatl”, mentre per gli Aztechi il cacao era considerato sacro, e veniva utilizzato in riti religiosi e come moneta di scambio.
Il cioccolato come lo conosciamo oggi è arrivato in Europa grazie agli esploratori spagnoli. Cristoforo Colombo è stato probabilmente il primo europeo a venire in contatto con il cacao durante i suoi viaggi nel Nuovo Mondo, ma è stato Hernán Cortés, intorno al 1528, a portare i semi di cacao in Spagna. Da lì, il cioccolato si diffuse in tutta Europa, inizialmente come bevanda amara e poi, con l’aggiunta di zucchero, come dolce. Tuttavia la produzione di cacao presenta una serie di criticità che andrebbero affrontate.
I problemi nella produzione di cacao
La produzione di cacao è afflitta da una serie di problemi che riguardano sia gli aspetti sociali che quelli ambientali ed economici. Dal punto di vista sociale le tematiche più delicate riguardano il lavoro minorile, le condizioni di lavoro difficili e la violazione dei diritti umani che si registrano in buona parte dei Paesi produttori di cacao.
I problemi ambientali direttamente legati alla produzione di cacao riguardano la deforestazione in molte regioni tropicali per creare nuove piantagioni, e la relativa perdita di biodiversità. Infine, c’è il problema legato all’uso di pesticidi e fertilizzanti chimici che, oltre ad avere impatti negativi sull’ambiente possono compromettere la qualità del prodotto finale, proprio come dimostra lo studio preso in esame.
Cioccolata contaminata: ecco quale comprare
Uno studio condotto dagli esperti di Consumer Reports, pubblicata in Italia da Latuadietapersonalizzata.it, ha misurato la quantità di piombo, cadmio, mercurio e arsenico nelle tavolette di cioccolato al latte, analizzando tre campioni di ogni prodotto e calcolando una media. Chiaramente, i metalli pesanti rilevati si trovano nella materia prima, tanto è vero che i prodotti con meno cacao presentavano concentrazioni più basse.
Dei cinque marchi presi in esame – Lindt, Feastables, 366 Whole Foods Marchet, Chocolove e Hershey’s – in tutti è stata rilevata la presenza di cadmio e piombo, anche se in nessuna di essi in concentrazioni elevate. La buona notizia per gli italiani è che la tavoletta di cioccolato al latte Lindt Classica, venduta anche nel nostro Paese, è quella con la concentrazione di piombo più bassa rilevata. E’ bene sottolineare che nessuna delle marche ha superato i limiti previsti dalla legge, quindi il consumatore occasionale non è esposto a rischi. Tuttavia, è importante che le persone siano consapevoli in merito a quello che acquistano, soprattutto perché la potenziale esposizione può avvenire da più fonti.