Deodoranti, fai attenzione ai marchi delle pubblicità: il nuovo test tedesco inchioda i brand più famosi | Trovate nuove sostanze tossiche
I risultati di una ricerca condotta sui deodoranti hanno dimostrato che non sempre il marchio è sinonimo di qualità. Ecco quali deodoranti acquistare e quali no.
I deodoranti sono stati inventati nel XIX secolo, ma le pratiche per combattere l’odore del corpo risalgono a tempi molto più antichi. Ad esempio, gli Egizi usavano oli profumati e spezie per mascherare gli odori. Anche i Greci e i Romani adottarono metodi simili, utilizzando bagni regolari, polveri profumate e oli essenziali.
Il primo deodorante moderno fu inventato nel 1888 negli Stati Uniti. Si chiamava “Mum” ed era una crema a base di zinco che ha segnato l’inizio dell’era dei deodoranti commerciali.
Negli anni successivi, il prodotto venne ulteriormente sviluppato. Nel 1903, il primo deodorante in polvere apparve sul mercato, seguito dal primo deodorante roll-on nel 1952. Quest’ultimo fu ispirato dalla penna a sfera, un’innovazione dell’epoca, e permise un’applicazione più pratica e uniforme del prodotto.
Il mercato dei deodoranti continuò a espandersi e diversificarsi nel corso del XX secolo, con prodotti pensati per diversi tipi di pelle, preferenze olfattive e forme di applicazione, come spray, stick, gel e creme. Oggi, i deodoranti sono un elemento essenziale nella routine quotidiana di igiene personale di molte persone in tutto il mondo, con un’industria che continua a innovare in termini di ingredienti e sostenibilità.
La ricerca sui deodoranti e le sostanze tossiche al suo interno
Il primo antitraspirante, che non solo mascherava l’odore ma riduceva la produzione di sudore, fu introdotto negli anni ’40. Si chiamava “Everdry” ed era basato sul cloruro di alluminio, una sostanza che rimane alla base di molti antitraspiranti moderni. Niente di vietato se non si superano le quantità stabilite per legge.
Proprio per rilevare la presenza di alluminio e di altri prodotti nocivi nei deodoranti, il sito La tua Dieta Personalizzata ha pubblicato uno studio condotto dalla rivista dei consumatori tedeschi Öko-Test, per valutare diversi deodoranti, basandosi su diversi parametri: il controllo delle dichiarazioni pubblicitarie, l’analisi degli imballaggi e i test condotti da laboratori indipendenti. L’esito è stato sorprendente, con alcuni prodotti considerati economici che hanno nettamente superato i competitor più rinomati.
La classifica dei deodoranti in base alla composizione
Il test ha preso in esame 39 deodoranti roll-on di cui 15 dichiarati come cosmetici naturali e altri che riportavano diciture come “senza alluminio”, “senza sali di alluminio” o “0% alluminio” Nel test sono sorte diverse problematiche, una in particolare riguarda le fragranze utilizzate, alcune potenzialmente tossiche, come isoeugenolo, idrossicitronellale e cashmeran. Invece, in alcuni deodoranti definiti “ipoallergenici” sono stati rilevati ingredienti dannosi, come i composti PEG e DEP.
Dai risultati, le recensioni peggiori sono andate a l’Avène Body 24h e il Nivea Original Care 0% 48. Tra i deodoranti meno efficaci emergono il Dove Original 48h, il Rexona Flower Fresh 48h e il Vichy Deodorante Mineral 48h. Bene invece marchi meno conosciuti, il che dimostra come sia possibile mantenere alta la qualità senza alzare il prezzo. Tra questi, vale la pena citare Dr. Hauschka, Lavera, Cien di Lidl e Weleda: hanno ottenuto valutazioni molto positive.