Dolcificanti, leggi bene l’etichetta: se contengono questo ingrediente rischi un cancro al fegato | L’allarme dei ricercatori
I risultati di uno studio dell’Agenzia internazionale per la ricerca dimostrerebbero la correlazione tra questo dolcificante e i rischi del cancro al fegato.
I dolcificanti sono sostanze utilizzate per conferire un sapore dolce agli alimenti e alle bevande. In commercio ce ne sono tantissimi e possono essere di origini naturali o artificiali.
Molti considerano i dolcificanti una valida alternativa allo zucchero classico perché hanno un minore apporto calorico e quindi soddisfano le esigenze di chi segue diete dimagranti, come i diabetici.
Le principali differenze tra zucchero e dolcificanti riguardano la loro composizione chimica, il potere dolcificante, l’apporto calorico e l’impatto sulla salute. Mentre lo zucchero è una fonte di calorie facilmente assimilabile, i dolcificanti offrono alternative che possono aiutare a ridurre l’apporto calorico e gestire i livelli di zucchero nel sangue, pur con alcune limitazioni e considerazioni sulla loro sicurezza.
In pratica, se lo zucchero tradizionale, ovvero il saccarosio, ha potere dolcificante pari a 1, l’aspartame arriva ad essere 200 volte più dolce, mentre il sucralosio è circa 600 volte più dolce. Inoltre, se per ogni grammo di zucchero si contano 4 calorie, in alcuni dolcificanti le calorie sono praticamente pari a zero. Ma fanno bene?
I diversi tipi di dolcificanti naturali e artificiali
Partiamo prima dai dolcificanti naturali, cioè quelli che si trovano normalmente in natura, come il miele, prodotto dalle api e che contiene zuccheri come fruttosio e glucosio. Oppure quelli estratti direttamente dalle piante come la stevia o l’agave, entrambi con un basso contenuto calorico e un alto potere dolcificante. Infine, tra i dolcificanti naturali c’è anche lo sciroppo d’acero che aggiunge anche un sapore caratteristico.
Passando ai dolcificanti artificiali, il primo ad essere scoperto è stato la saccarina, poi ci sono anche l’aspartame, il sucralosio, spesso usato in prodotti da forno, e l’acesulfame K, che viene combinato con altri dolcificanti per migliorare il sapore delle preparazioni.
Il dolcificante che può provocare il cancro
Se ne parlava già da tempo, ma la notizia viene confermata dall’IARC, l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro: l’aspartame è considerato “possibilmente cancerogeno per gli esseri umani“. Lo studio ha infatti rilevato una correlazione tra il consumo di bevande dolcificate artificialmente e il rischio di un tipo di cancro al fegato chiamato carcinoma epatocellulare.
A dire la verità, l’Organizzazione Mondiale della Sanità aveva già fissato un limite giornaliero per l’assunzione di aspartame di circa 40 milligrammi per ogni chilogrammo di peso. E ancora oggi conferma che sotto questa dose non ci sono prove convincenti di danni derivanti dal consumo di aspartame. Quindi, la parola d’ordine è: moderazione!