Sul sito del Ministero della Salute il provvedimento di richiamo di un lotto di latte fresco di un noto marchio.
Ogni anno vengono richiamati dal mercato centinaia di prodotti alimentari perché risultati non idonei alla vendita. Le anomalie possono essere rilevate dalle autorità competenti a seguito dei controlli che vengono effettuati sia a campione che su segnalazione dei consumatori.
Anche le stesse aziende possono richiamare un prodotto dopo averlo messo sul mercato, qualora si accorgano troppo tardi di anomalie avvenute in fase di produzione o confezionamento. Tuttavia, le procedure previste dalla legge, come quelle dell’HACCP, dovrebbero servire proprio a prevenire che prodotti non idonei arrivino sul mercato.
Le motivazioni alla base di un richiamo possono essere tante: da quelle più gravi, come la contaminazione da agenti patogeni pericolosi per la salute, fino a errori di etichettatura che comunque possono avere gravi conseguenze per i consumatori, soprattutto, laddove manchi la segnalazione degli allergeni.
Ci sono anche casi in cui non è chiarissima la motivazione alla base del richiamo, come nella segnalazione effettuata dal Fatto Alimentare che riguarda un marchio di latte fresco.
Il 6 maggio scorso, sul sito del Ministero della Salute, sono stati pubblicati due diversi provvedimenti di richiamo che riguardano il “Latte fresco pastorizzato parzialmente scremato” e il “Latte fresco pastorizzato intero di Alta Qualità” prodotto per Unes Maxi S.p.a. con sede a Vimodrone, in provincia di Milano, precisamente in Viale dell’Industria, 1.
Entrambi i prodotti sono venduti in bottiglie Pet da 1 litro e sono identificabili dalla data di scadenza fissata al 9 maggio 2024. I lotti interessati provengono dallo stabilimento del produttore “Latteria Soresina Società Cooperativa Agricola”, con sede a Soresina, in provincia di Cremona, in via dei Mille 13/17.
Secondo quanto si legge sul comunicato il latte fresco sarebbe stato richiamato direttamente dal produttore a causa di alcune segnalazioni dei consumatori, che hanno rilevato un “gusto anomalo“. A quanto pare, infatti, questo particolare lotto di prodotto ha un sapore diverso da quello ritenuto normale.
L’avvertenza per tutti quelli che hanno acquistato il prodotto suggerisce di non consumarlo e di riconsegnarlo al punto vendita di riferimento per richiedere il reso o il rimborso. In ogni, caso sul provvedimento non c’è traccia sulla motivazione alla base del gusto anomalo, pertanto non è chiaro se si tratti di un problema avvenuto al momento della produzione o della distribuzione.