Burger vegetali nel mirino dell’OMS: la ricerca ha esiti allarmanti, minacciata la salute dei più piccoli
Terremoto nel mondo dei surrogati vegetali della carne, a finire nel mirino dell’Organizzazione Mondiale della Sanità sono i burger vegetali.
Negli ultimi vent’anni sono cresciuti esponenzialmente i numeri delle persone che sposano abitudini alimentari basate su una dieta vegetariana o vegana.
Per chi non lo sapesse, la differenza fondamentale sta nel fatto che la dieta vegana, rispetto a quella vegetariana, esclude anche tutti quei prodotti che provengono dagli animali e di conseguenza dagli allevamenti, come uova e latte.
Di recente, la stampa ha più volte acceso i riflettori sulla questione, denunciando le terribili condizioni in cui gli animali sono costretti a vivere la propria esistenza. Non si tratta dunque solo di un problema legato all’uccisione dell’animale per il commercio alimentare, ma una questione più ampia e di natura etica, che riguarda gli allevamenti tutti.
Altra tematica che ha creato accesi dibattiti riguarda l’eccessivo consumo di carne. Il problema riguarda sia i rischi per la salute, poiché oramai ci sono evidenze scientifiche che dimostrano la relazione con un rischio maggiore di sviluppare malattie cardiovascolari, e la questione ambientale. Anche qui, diversi studi dimostrerebbero come il consumo eccessivo di prodotti animali produca anche emissioni di gas serra dalle 10 alle 50 volte superiori quelle dei prodotti vegetali.
Come sono fatti gli hamburger vegetali
Il diffondersi della nuove abitudini alimentari ha attirato l’attenzione delle multinazionali, per cui sono nate tutta una serie di alternative vegetariane e vegane. Tra questi troviamo i burger vegetali, che sono prodotti a base di ingredienti vegetali che cercano di replicare il gusto, la consistenza e l’aspetto degli hamburger tradizionali a base di carne.
Esistono diverse varianti di hamburger vegetali, ma generalmente sono realizzati combinando una base proteica vegetale con ingredienti leganti e aromatizzanti. Una delle basi proteiche più comuni per gli hamburger vegetali è il seitan, una sostanza a base di glutine di frumento che offre una consistenza carnosa. Altre opzioni proteiche includono tofu, tempeh, fagioli, lenticchie o piselli. Ma fanno davvero bene?
L’OMS e i burger vegetali vietati ai bambini
La British Journal of Nutrition ha pubblicato un’analisi sul campo condotta l’Organizzazione Mondiale della Sanità che ha coinvolto ricercatori delle università di Amsterdam, Copenaghen, Lisbona e Londra. Scopo dell’indagine è quello di fornire un quadro generale per aiutare i decisori politici a fare scelte oculate sull’argomento.
Dai risultati è emerso che i burger vegetali contengono effettivamente molte proteine vegetali, fibre e minerali essenziali, tuttavia è stata rilevata anche una grossa quantità di sale, grassi – anche saturi – e carboidrati. Poi ci sarebbe anche una questione legata agli additivi, che potrebbero compromettere il metabolismo delle proteine e avere altri effetti collaterali ancora sconosciuti. Anche se solo il 10% del campione preso in esame contiene troppi grassi e il 20% troppo sale, l’OMS valuta la possibilità di vietare la pubblicità destinata ai bambini poiché considerati ultra-processati.