Ictus, smetti subito di consumare queste bevande: lo studio cinese lancia l’allarme ai consumatori
Scoperta una correlazione tra alcune malattie e il consumo di alcune bevande. Uno studio cinese fa luce sulla questione.
Milioni di persone nel mondo consumano drink e bevande, spesso incapaci di bere soltanto acqua. Non è raro infatti sentire chi dichiara che “l’acqua non sa di niente”.
Per questo motivo preferiscono le acque addizionate che sono in commercio da qualche anno, o più frequentemente scelgono vari tipi di bevande.
Bevande zuccherate, per lo più. Gassate, dolci e spesso anche molto caloriche. Una brutta abitudine che può provocare diversi problemi.
Uno studio cinese ha infatti evidenziato una stretta correlazione tra il consumo di alcune bevande e determinate patologie. Scopriamo qualcosa di più.
Ictus: la correlazione con il consumo di alcune bevande
A portare all’attenzione il problema sono stati i cardiologi ed epidemiologi della JiaoTong University di Shangai, in Cina che hanno pubblicato uno studio su Circulation Arrhythmia and Electrophysiology. Questo si va ad aggiungere a tutti gli studi condotti finora che hanno dimostrato un legame tra le bibite che vengono dichiarate a calorie zero e obesità e malattie metaboliche. Tutte quelle bibite, per intenderci, che vengono dolcificate con per esempio, aspartame, acesulfame, saccarina e altre sostanze.
Lo studio cinese invece si è concentrato sui problemi creati dal consumo di queste bibite a livello del cuore, sebbene al momento non è ancora possibile dimostrare l’esistenza di un rapporto di causa ed effetto.
Cosa ha evidenziato lo studio
Secondo quanto riporta Il fatto alimentare: “I ricercatori hanno lavorato sui dati del grande archivio UK Biobank, che contiene le informazioni genetiche, mediche e sullo stile di vita di circa 500.000 inglesi arruolati tra il 2006 e il 2010, e seguiti poi por almeno dieci anni”.
Tra questi ne sono stati scelti circa 2oomila, uomini e donne, di età compresa tra i 37 e i 73 anni, di cui avevano a disposizione la svolgimento di alcuni questionari sulle abitudini alimentari e campioni di sangue. Tutti compresi tra il 2009 e il 2012. Il risultato ha lasciato senza parole. Nelle persone che consumavano abitualmente due litri a settimana di bevande zuccherate il rischio di fibrillazione atriale è risultato aumentato del 20% rispetto a chi ne beveva solo sporadicamente. Con un 10% in più se le bevande erano zuccherate. Insomma, molto meglio bere la cara e vecchia acqua, che fa bene, idrata, non ha controindicazioni ma anzi solo benefici. Se proprio non riesci ad eliminare le bibite cerca di limitarne il consumo il più possibile e scegli comunque quelle senza zucchero.