Pesce spada contaminato, è allerta per i consumatori | L’avviso del Ministero della Salute
Sul sito del Ministero della Salute è stato pubblicato il provvedimento di richiamo per dei lotti di pesce spada contaminati finiti sul mercato alimentare.
Negli ultimi anni il consumo di pesce pro capite in Italia continua a crescere, si calcola che dal 2010 al 2020 l’aumento è stato di circa il 50%.
Il pesce più consumato in Italia è l’orata, poi ci sono il merluzzo nordico, il salmone, la spigola e, a seguire, il pesce spada.
Per quanto riguarda proprio il pesce spada la maggior parte proviene principalmente nel litorale siculo, in particolare nei dintorni dello Stretto di Messina nelle acque vicine alla Calabria.
Eppure la nostra produzione non basta a soddisfare la domanda interna e per questo il pesce spada viene importato da altre parti d’Europa, in particolare Spagna e Portogallo, o dalla Cina. Proprio uno di questi prodotti di importazione è al centro di un richiamo a seguito di alcune analisi sul prodotto.
Allerta pesce spada contaminato
Come segnalato anche da Il Fatto Alimentare, il primo marzo scorso è stato pubblicato sul sito del Ministero della Salute un provvedimento di richiamo che riguarda i “Tranci di pesce spada irregolari” del marchio D.I.MAR srl prodotti da Congelados Maravilla nello stabilimento con sede in Spagna a Puerto Pesquero de lonja grandes peces y bajura, Ofic.15, 36202 Vigo, Pontevedra.
I lotti interessati dal richiamo sono identificabili dai codici 23505-4237/lotto interno 23099777 e 23508-4237/lotto interno 23099937. La maggiore difficoltà di riconoscerli dipende dal fatto che si tratta di un prodotto venduto sfuso in pezzi di forme e peso differenti con una data di scadenza comune a lungo termine fissata al 1 giugno 2026. Si invita, quindi, a fare particolare attenzione i venditori di prodotti surgelati.
Il motivo del richiamo del pesce spada
Sul provvedimento si legge che alla base del motivo del richiamo c’è la “presenza di mercurio superiore ai limiti di legge”. L’indicazione è quella che “qualora aveste acquistato il prodotto sopra riportato avente il lotto 23099777 – 23099937 siete pregati di riportarlo in negozio”.
Il nuovo Regolamento UE 2022/617 del 12 aprile 2022 che modifica il precedente regolamento CE n. 1881/2006 fissa nuovi limiti di legge per quello che riguarda la quantità di mercurio massima per alimenti come il pesce e il sale. La modifica nasce dai pareri degli scienziati alla luce delle nuove scoperte, in particolare uno studio del 2012 fissa la dose settimanale tollerabile (TWI) pari a 4 μg/kg di peso corporeo per il mercurio inorganico e 1,3 μg/kg di peso corporeo per il metilmercurio.