Sashimi: allarme dopo mangiato con questi sintomi | Rischi l’intossicazione
Il Sashimi è un piatto tipico della tradizione culinaria giapponese molto diffuso in Italia ma attenzione a questi sintomi da intossicazione
Costituito da filetti di pesce e molluschi, oppure da un solo tipo, il Sashimi è un piatto raffinato della cucina orientale che viene servito crudo e gustato con salse tipiche per insaporire l’alimento. Non deve essere confuso con il Sushi in quanto quest’ultimo viene servito sempre accompagnato da riso e altri ingredienti, mentre il Sashimi è solo a base di prodotti ittici.
Il nome Sashimi si traduce: “corpo infilzato”. L’origine del nome di questa pietanza tradizionale deriva dall’abitudine di infilzare la coda e le pinne del pesce per mostrare cosa viene utilizzato per la preparazione. Ma ci sono diverse scuole di pensiero, infatti altri pensano che il nome del piatto provenga dalla tipologia di pesca. Infatti nella tradizione antica veniva fatta infilzando i pesci con l’amo o altri metodi simili per poi essere conservato sotto ghiaccio.
Qualunque sia l’origine reale del nome e l’innegabile gusto del pesce fresco, insaporito con le salse tipiche della tradizione orientale, bisogna conoscere i pericoli per la salute. Non tutti sanno che la carne di pesce cruda può nascondere insidie molto pericolose per l’organismo. L’intossicazione alimentare e le conseguenze possono essere molto gravi, se hai questi sintomi potresti aver contratto un’infezione.
Sashimi, i sintomi dell’intossicazione alimentare
Una cena tra amici potrebbe rivelarsi molto pericolosa se hai mangiato pesce crudo e avverti questa sintomatologia. Parliamo di nausea improvvisa, forti dolori addominali, vomito. Tutti segnali che potrebbe essere in corso una infezione da vermi parassiti come le larve di Anisakis che si trova spesso nel pesce crudo o mal cotto. In questo caso si parla di Anisakiosi e bisogna agire in fretta per debellare il problema formatosi nell’apparato gastrointestinale.
I sintomi possono comparire dopo un’ora oppure dopo una o più settimane dall’ingestione dell’alimento infetto. Questo perché le larve, se non espulse entro le successive 48 ore dall’assunzione del pesce crudo, penetrano all’interno della mucosa gastrica. Tale azione provoca i crampi addominali, nausea e vomito, talvolta. Ma possono esserci anche conseguenze più gravi legate all’intestino tenue che viene ostruito totalmente con la necessità di un intervento rapido per scongiurare il peggio.
Come eliminare il verme parassita e come evitare il rischio
Se assumi Sashimi, segnati la data e il tipo di pesce oltre al luogo in cui l’hai mangiato per avere un riferimento eventuale da segnalare in fase di primo soccorso. Se avverti i sintomi segnalati non attendere che passino, ma comunica subito al medico la situazione e il sospetto, oppure recati al pronto soccorso. Per scovare l’Anisakis è necessario utilizzare l’endoscopio per analizzare lo stomaco dall’interno e rimuovere il parassita con l’apposita pinzetta meccanica. In alternativa si effettua una radiografia e se si rileva il verme nella mucosa potrebbe servire un intervento chirurgico.
Per evitare sintomi da infezioni da Anisakiosi, è obbligatorio congelare, con l’abbattitore a bassissima temperatura, il pesce prima di servirlo. In questo modo si elimina il rischio di presenza di parassiti, in alternativa il pesce deve essere cotto con tempi e temperature adeguate a distruggere le larve