850 euro per degli gnocchi: noto ristorante nella bufera | Rissa sfiorata per un pelo
Quanto si può arrivare a spendere per una cena fuori tra amici a base di gnocchi? Ecco cosa è successo in Emilia.
Nonostante non faccia più notizia e non si trova più da nessuna parte, il costo della vita per le famiglie italiane continua ad aumentare a ritmi vertiginosi.
I rincari delle tariffe di luce e gas sono stati a lungo al centro della cronaca ed oggi sembrano completamente spariti, ma il problema è che ancora non sono finiti ed i prezzi continuano a salire vertiginosamente.
Per scoprirlo basta guardare i dati diffusi dalla Camera di Commercio di Firenze relativi all’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati nazionali. E bene si calcola a gennaio 2023 un aumento del 9,8% rispetto all’anno precedente, con una variazione che tocca il picco del 15% rispetto a gennaio 2021. E bisogna considerare che a gennaio 2024 la variazione percentuale dei prezzi è salita ancora di uno 0,8 percentuale.
Erroneamente si può pensare che gli aumenti siano una diretta conseguenza dell’invasione russa dell’Ucraina, periodo in cui i prezzi per le materie prime di energia sono schizzati alle stelle. Questo è vero solo in parte, poiché non sono mancate vergognose speculazioni, ricordiamo come lo stesso Governo guidato da Mario Draghi dovette adottare delle misure che mettessero un tetto alle tariffe per la materia energia.
Gli aumenti di bar e ristoranti
L’aumento per le forniture di luce e gas hanno scatenato una reazione a catena che ha portato un aumento dei costi di produzione ma anche una aumento di quasi tutti i beni di prima necessità, così che si è avuto uno sproporzionato aumento di quasi tutti i beni alimentari.
Contestualmente anche bar e ristoranti hanno dovuto rivedere tutti i prezzi del menu al rialzo, suscitando spesso le proteste degli avventori. Proprio come successo in un ristorante dell’Emilia Romagna.
Il conto da 845 euro per gli gnocchi fritti
Tutto ha inizio in quel di Maranello, nel cuore del Modenese, dove una tavolata di amici si è trovata a fine cena un conto di 845 euro per un pranzo a base di gnocchi e tigelle in un chiosco: “Eravamo tredici adulti e undici bambini – hanno raccontato i clienti al Resto del Carlino – ma ci hanno fatto pagare come se fossimo ventiquattro persone. Anche perché alcuni dei bambini erano molto piccoli e non hanno mangiato quasi niente”.
All’arrivo del conto è scoppiata la rivolta, così, dopo una lunga discussione il conto è sceso 585 euro, con uno sconto di ben 260 euro. Il proprietario del locale, però, sembra non essersi pentito e, interrogato sulla vicenda ha fatto sapere: “Ho abbassato il prezzo solo per chiudere la questione, perché non sopportavo più le loro lamentele”.