Mandarino, se butti le bucce commetti un errore gravissimo: riutilizzale così | Risparmi soldi e tempo
Ecco un modo facile ed intelligente per riutilizzarle le bucce dei mandarini così da evitare inutili sprechi.
Il mandarino è un albero da frutto molto antico, si ritiene che rappresenti uno dei tre ceppi di agrumi da cui sono nate tutte le specie commestibili oggi note.
La pianta è nata nella Cina tropicale, come si evince anche dal nome, infatti mandarino è la stessa parola usata per indicare sia la famiglia di lingue sia i funzionari politici imperiali, i quali vestivano con lunghi mantelli arancioni, questi erano gli unici a poter interpretare la volontà del cielo e a comunicarla all’imperatore.
In Europa le prime coltivazioni arrivano introno al XV secolo, in particolare nelle zone di Portogallo e Spagna. Pare, però, che solo all’inizio dell’800 iniziò a diffondersi anche in altri territori. In Italia arriverà da Malta sulle coste della Sicilia, dove grazie ad un clima favorevole diverrà una delle eccellenze del territorio.
Ancora oggi, il principale produttore al mondo di mandarini è la Cina che, con quasi 20 milioni di tonnellate all’anno, produce circa 10 volte in più della Spagna, al secondo posto con quasi 2 milioni di tonnellate, al terzo troviamo la Turchia con circa 1,6 milioni di tonnellate. Invece, l’Italia si piazza al nono posto dei produttori mondiali di mandarini.
Le proprietà benefiche dei mandarini
Nonostante all’inizio fosse considerata più una pianta ornamentale, già gli antichi avevano intuito le proprietà benefiche dei mandarini. In particolare la polpa è ricca di vitamina C che rinforza il sistema immunitario ed aiuta a proteggersi dai malanni di stagione. Inoltre contiene altri nutrienti, come calcio e potassio indispensabili per la salute delle ossa, per non dimenticare le fibre e la vitamina P che aiutano a mantenersi idrati e ad espellere i liquidi in eccesso dall’organismo.
Oggi, la scienza ha dato ampio riscontro alle proprietà benefiche di questo fantastico frutto, uno degli ultimi studi ha anche associato il consumo di mandarini ad una riduzione del 50% del rischio di cancro del tratto digestivo e del 20% di ictus. Del mandarino non si butta via niente, anche la buccia possiede proprietà importanti, poiché ricca di limonene, una sostanza che viene estratta e lavorata per poi creare un olio essenziale che si presta a diversi usi. Infatti al limonene sono riconosciuti potenti effetti antinfiammatori, antibatterici e depurativi.
Come riutilizzare le bucce di mandarino
Le bucce di mandarino possono essere tranquillamente riutilizzate in cucina per diverse preparazioni. Il primo modo che viene in mente sono le scorzette candite che possono essere anche ricoperte di cioccolato oppure usate per la preparazione di dolci e cocktail.
Inoltre, le bucce di mandarino si prestano per la preparazioni di infusi, liquori e persino per la creazione di oli aromatizzati, questo proprio grazie al limonene che conferisce il tipico odore degli agrumi. Infine, una idea alternativa, potrebbe essere quello di aromatizzare il sale, anche qui il procedimento e molto semplice, basterà grattugiare un po’ di buccia su una teglia coperta da sale grosso e far cuocere tutto in forno a 50 gradi per circa 15 minuti.