Formaggi, se hai comprato questo buttalo subito: contiene un batterio pericolosissimo
Nuovo richiamo alimentare sul sito del Ministero della Salute che riguarda un noto marchio di formaggi.
Quello dei formaggi è uno dei settori più importanti dell’industria alimentare italiana, si stima un valore complessivo di produzione pari a 19 miliardi di euro solo per quanto riguarda i prodotti a marchio Dop e Igp.
Giusto per farsi un’idea, entrando nel dettaglio per regione: Emilia-Romagna (1,61 miliardi €) e Lombardia (1,40 miliardi €) generano un’ampia fetta del valore, seguite da Campania (447 milioni €), Veneto (398 milioni €), Sardegna (311 milioni €) e Piemonte (301 milioni €).
In Italia, tra freschi e stagionati, si contano oltre 487 diverse varietà di formaggi, di questi circa 300 possono vantare diversi riconoscimenti di origine protetta del tipo Dop, Pat e Igp e tra questi, 52 sono protetti anche a livello europeo.
Certo la produzione non è semplice e, soprattutto, non esente da rischi, poiché si tratta di un procedimento delicato e il formaggio rischia di essere contaminato durante la lavorazione. In questi casi se il prodotto arriva sul mercato può essere emesso un provvedimento di richiamo.
Il formaggio richiamato dal mercato
In data 1 marzo 2024, sul sito del Ministero della Salute è stato richiamato il prodotto Castelmagno Dop Prodotto della Montagna a marchio Tino Paiolo-La Bruna e commercializzati da Società Agricola La Bruna S.S.
Il prodotto richiamato dal mercato è identificabile dal codice di lotto 23147’11-23154011, che proviene dallo stabilimento Società Agricola La Bruna SS con sede a B.Ta Marobert n.3 12020 Monterosso Grana in provincia di Cuneo, anche questo identificabile dal codice di riconoscimento IT01742CE. Il prodotto è venduto in forme intere da circa 2 kg che possono essere stati acquistati da salumerie e supermercati e poi porzionati per la vendita, per questo i consumatori devono fare particolare attenzione al lotto e alla data di scadenza prevista per il 15-18 marzo 2024.
I motivi del richiamo del Castelmagno Dop
Sul provvedimento di richiamo si legge come motivazione la possibile presenza di Escherichia Coli produttori di Shiga tossina (Stec). La raccomandazione è quella di non consumare assolutamente il prodotto e di restituirlo al punto vendita dove è stato acquistato per ottenere il rimborso.
Stando alla definizione fornita dall’Istituto Zooprofilattico del Lazio è della Toscana, si tratta di “un germe appartenente alla famiglia delle Enterobacteriaceae, famiglia che include un numero ampio di specie batteriche. Alcuni ceppi di E. coli, definiti “produttori di Shiga-Tossina” o “verocitotossici” (STEC o VTEC), sono agenti zoonosici in grado di produrre tossine pericolose per la salute umana, inducendo una grave forma di diarrea emorragica”.