Picco glicemico, tutti ne parlano ma quasi nessuno sa cos’è davvero: ti spieghiamo perché è importante conoscerlo
Lo sentiamo nominare spesso, ma sappiamo davvero cos’è il picco glicemico? Cos’è, come riconoscerlo e a cosa fare attenzione.
Sentiamo spesso parlare di picco glicemico, spesso in toni preoccupati che ci mettono in guardia da esso, ma quanti possono dire di sapere davvero di cosa si tratta?
Prima di spiegarli dobbiamo fare chiarezza su cosa sia la glicemia, ovvero la concentrazione di glucosio – uno zucchero – nel sangue.
Questa aumenta ad ogni pasto poiché, come spiega su Viversano la Biologa nutrizionista Azzurra De Luca: ” Ogni volta che mangiamo, i livelli di glucosio nel sangue aumentano poiché il cibo viene scomposto in sostanze semplici, fra cui glucosio, che dal sangue deve arrivare alle cellule dei nostri tessuti per poter fornire nutrimento ed energia a questi ultimi”.
L’aumento della glicemia quindi dipende in gran parte dagli alimenti, poiché ce ne sono alcuni che influiscono in maniera maggiore e altri in maniera minore. Inoltre si tratta di un valore che non è costante nell’arco della giornata ma può variare anche diverse volte, nella cosiddetta curva glicemica.
Picco glicemico: di cosa si tratta e a cosa fare attenzione
Abbiamo detto quindi che la glicemia non ha un andamento costante e varia nell’arco della giornata, per aumentare subito dopo i pasti e diminuire una volta che il glucosio viene portato all’interno dei tessuti. Cosa fa aumentare la glicemia? Principalmente i carboidrati, composti da zuccheri semplici che ne causano un impennata repentina dando vita al famigerato picco glicemico. Cioè, spiega la dottoressa De Luca: “Nella curva glicemica si verifica un’altezza massima, dal momento che gli zuccheri semplici sono di rapida digestione ed arrivano molto presto nel torrente circolatorio”. E altrettanto velocemente il livello si abbassa.
Perché quando il glucosio diventa troppo, quando il suo livello è molto alto, il pancreas produce insulina che lo elimina dalla circolazione per immetterlo nei tessuti, causando così il picco glicemico. Ecco perché è importante consumare carboidrati complessi che vengono assorbiti più lentamente e non innalzano di botto la glicemia. Ma come riconoscerlo? Quali sono i sintomi?
Quali sono i sintomi e cosa fare
I sintomi di un picco glicemico sono diversi, e consistono tra le altre cose in sete insaziabile, sonnolenza post-prandiale, affaticamento ma anche nausea, tachicardia, irritabilità e vista sfocata. Ma perché dobbiamo fare attenzione ed evitare che ciò accada? Perché quando le cellule di glucosio non vengono smaltite, diventano grasso, tessuto adiposo.
Possiamo però assumere alcuni accorgimenti come moderare il consumo di dolci e inserirli qualora ne abbiamo voglia (ma senza esagerare) all’interno di un pasto composto da proteine e carboidrati complessi, che hanno un basso indice glicemico.