Insaccati, occhio a quelli di questa celebre marca: contengono Salmonella | Se li hai comprati buttali all’istante
Richiamati dal mercato diversi lotti di insaccati, il provvedimento è stato pubblicato sul sito del Ministero della Salute
Il comparto dei salumi è un settore importante dell’economia Italiana per quanto riguarda la produzione alimentare, che vale circa 8 miliardi e mezzo di euro all’anno. Le aziende italiane, infatti, producono circa 300 varietà di salumi diversi per un totale di circa 1.143 milioni di tonnellate prodotte e distribuite nel corso del 2022.
Si tratta di un settore che, nel 2022, ha fatto registrare un leggero calo sulle quantità, circa il 2,2% in meno rispetto al 2021, mentre un rialzo sul valore della produzione, circa l”1,2% in più. Questo può essere spiegato con l’aumento dei costi di produzione di cui i produttori lamentano gli effetti sui fatturati.
Nonostante il prosciutto crudo resta una eccellenza della produzione italiana, si colloca solo al secondo posto tra i salumi per quantità venduta, con il 22,1%, al primo posto resta fisso il prosciutto cotto, che rappresenta il 27,8% del mercato. Sul terzo gradino del podio si collocano mortadella e wrustel, al 20,3%, mentre staccato a 8,5% troviamo il salame.
Ma il processo di lavorazione dei salumi è elaborato, delicato e non esente da rischi di contaminazione, proprio come avvenuto per i lotti di salame richiamati dal mercato.
Gli insaccati richiamati dal mercato
Con il provvedimento datato 6 febbraio 2024 sul sito del Ministero della Salute è stato richiamato dal mercato il prodotto denominato Salame Napoli, commercializzato e prodotto da “Salumificio Volpi Spa” con sede legale nella provincia di Brescia, a Collebeato in via Roma, 41. Lo stabilimento del Salumificio Volpi è riconoscibile in etichetta dal codice IT 210 CE.
I lotti interessati dal richiamo sono quattro: L231220, L231227, L240103 e L240105. Ogni confezione richiamata può portare una diversa data di scadenza tra l’8 il 15, il 22 e il 24 febbraio 2024. Il prodotto è venduto già affettato in pacchetti dal peso di 80 g ciascuno.
Il motivo del richiamo del salame Napoli
Sul provvedimento pubblicato dal Ministero nell’area dedicata alle motivazioni del richiamo è indicato “Rischio microbiologico: potenziale presenza di salmonella spp”. Come accade in questi casi, il consiglio è quello di non consumare assolutamente i lotti del prodotto segnalati nel richiamo e di restituirli al punto vendita in cui sono stati acquistati.
Se per errore sia stato consumato il prodotto la cosa migliore da fare è consultare un medico per valutare il da farsi. I sintomi di un’eventuale infezione si presentano tra le 12 e le 48 ore dopo aver ingerito il prodotto contaminato. I sintomi della salmonellosi sono simili a quelli dell’influenza, come febbre, nausea e dolori addominali, inoltre possono manifestarsi vomito e diarrea. Solitamente i sintomi scompaiono nel giro di 4 giorni, ma la gravità può cambiare in base a peso, età e stato di salute del paziente.