Insaccati, se soffri di questa diffusissima patologia non mangiarli mai e poi mai: corri un rischio serissimo
Gli insaccati sono alimenti gustosi, ideali per un pasto veloce magari abbinati a formaggi o latticini, ma non tutti possono mangiarli.
Quello dei salumi è un settore importante dell’industria alimentare italiana che contribuisce in maniera significativa all’economia del Paese.
I volumi di produzione sono, però, variabili e possono cambiare ogni anno in base a diversi fattori, tra questi c’è sicuramente la domanda del mercato, ma anche le condizioni climatiche, le politiche agricole e le pratiche di produzione.
Negli ultimi anni, comunque, si è registrato un trend positivo che ha portato un aumento dei consumi, in particolare è cresciuta la richiesta di prosciutto crudo, seguito da prosciutto cotto, mortadella, salame e bresaola. Si stima che il ogni cittadino consumi, in media, 17 kg di salumi ogni anno anche se, considerando il consumo dei turisti su territorio italiano, la stima scende a 11, 3 kg a persona ogni anno.
Un recente sondaggio ha eletto il prosciutto crudo come il salume più amato dagli italiani, anche se il prosciutto cotto resta quello più consumato in tutta la penisola, circa il 27% di tutto il comparto, seguito dal prosciutto crudo al 21, 9% e mortadella, al 18,8%. Più staccati troviamo invece, il salame e la bresaola e, a seguire, tutti gli altri insaccati.
Quali sono i migliori insaccati
Il gruppo L’Espresso ha, negli ultimi cinque anni, portato avanti il progetto di una guida che raccoglie i migliori salumi italiani, prendendo in considerazione oltre 400 salumi, 162 produttori, 52 tipologie di salumi diverse.
La guida prova a mettere insieme gli ultimi dieci anni di indagine, durante i quali sono stati presi in considerazione centinaia di insaccati con marchio DOP, IGO, Salumi Ago e Filo, salumeria Bio, suino nero. Ogni anno viene poi stilata una classifica dei migliori prodotti e dei migliori produttori.
Quando non si possono mangiare insaccati
Il consumo di salumi in una dieta bilanciata è possibile con la giusta moderazione e, magari preferendo quelli più magri, tra questi petto e fesa di tacchino, bresaola, prosciutto cotto e anche il crudo. Molto sta nella presenza di sale che, nonostante sia stata ridotta di molto negli ultimi anni, resta ancora molto alta. L’eccesso di sodio resta sconsigliato nelle diete delle persone che soffrono di ipertensione arteriosa o altre patologie cardiovascolari.
Inoltre, è bene ricordare che tutti i salumi contengono grassi saturi e colesterolo, per questo il consumo deve avvenire con moderata frequenza, mentre sarebbe preferibile non consumare insaccati per chi già manifesta ipercolesterolemia. Quindi niente insaccati per chi ha il colesterolo alto.