Burro, altro che alimento grasso: se lo mangi così puoi usarne quanto ne vuoi anche a dieta
Burro a dieta? La verità che non ti aspetti. Pensavi di doverlo evitare perché troppo grasso ma in realtà puoi mangiarlo se lo fai così.
Chi è a dieta cerca di evitare il più possibile grassi, condimenti e zuccheri. Per questo motivo l’unico tipo di condimento che usa per insaporire i cibi e cucinare è l’olio extravergine d’oliva.
Tutti sono convinti infatti che questo sia l’unico grasso concesso che non fa male. E rifugge assolutamente burro e margarina.
In realtà le cose non stanno proprio così, e la verità è che puoi mangiare il burro anche se sei a dieta a patto però che tu lo faccia in un certo modo.
Scopriamo con l’aiuto della nutrizionista quello che hai sempre ignorato. E da oggi per te le cose cambieranno sicuramente.
Burro a dieta se lo mangi così
Oggi si è molto attenti all’alimentazione e si cerca di capire cosa possa far male al di là della necessità di mettersi a dieta per perdere peso. Uno degli alimenti più condannati ed evitato perché ritenuto troppo grasso e ricco di colesterolo è il burro. E da un po’ di tempo ne sono arrivate sulle nostre tavole due varianti prima poco note: il burro di ghee e quello chiarificato, ritenute più salutari di quello normale. Il burro chiarificato si ottiene fondendo il burro a bagnomaria per separare la parte grassa che resta in alto come una sorta di olio trasparente e giallo, da quella bianca che rimane in basso, e che viene poi raccolta. Quello di ghee invece viene fuso sul fuoco dolce finché la parte acquosa non evapora potando con sé caseina e lattosio. Potrebbe volerci anche un’ora.
Ma davvero queste due varianti sono migliori del burro normale? Secondo il parere di Giulia Biondi, biologa nutrizionista molto nota, queste non sono affatto migliori come pensiamo ma, precisa: “Possono essere utili a chi ha intolleranza al lattosio o allergia alle proteine del latte ma per il resto, tutte forzature tra proprietà e miracoli millantati a scopo di marketing o disinformazione. Anzi, il consumo quotidiano in sostituzione a grassi come l’olio extravergine d’oliva, è sconsigliato dalle linee guida”.
La verità della nutrizionista
Uno dei motivi per i quali il burro viene evitato e demonizzato è la credenza che contiene troppo colesterolo. Anche questo è un mito da sfatare perché, spiega la nutrizionista: “In un soggetto sano, che non ha un’ ipercolesterolemia, la produzione endogena di colesterolo si regola in modo automatico in base a quello che un soggetto mangia: se assumiamo più colesterolo dagli alimenti ne produco meno endogeno e viceversa!”. Quindi non ha senso sostituirlo con altro grasso come l’olio.
Anzi, il burro ha anche un valore energetico più basso rispetto a quest’ultimo in quanto, mentre l’olio è costituito per il 99,9% da grassi, il burro è costituito per un 80% dalla componente grassa e un 20% suddiviso a sua volta tra 15% circa di componente acquosa e 5% circa di proteine e carboidrati. Insomma, se una porzione media di burro equivale circa a 10 grammi ovvero circa un cucchiaio raso di olio, è evidente che possiamo usarlo tranquillamente per condire il nostro cibo.