Farina, non comprare questa per nessun motivo: contiene una sostanza pericolosissima
Richiamata dal mercato un lotto di una conosciuta marca di farina per presenza di una sostanza molto pericolosa.
La farina di mais viene prodotta attraverso la macinazione del mais giallo, che attraversa un procedimento durante il quale viene prima pulito e poi macinato. In commercio sono disponibili diversi tipi di farina di mais, come fioretto, bramata, integrale, macinata a pietra e così via.
Quando è macinata in maniera fine viene utilizzata soprattutto per la preparazione della polenta, ma è spesso impiegata per produrre pane, tortillas, crepes, pasta ed anche dolci. In alcune ricette è anche utilizzata al posto del pangrattato per le impanature.
La farina di mais è molto utilizzata perché priva di glutine e quindi adatta anche ai soggetti intolleranti e ai celiaci. Inoltre, la farina di mais è ricca di sostanze nutritive, come i carotenoidi, ed ha anche un’azione antiossidante.
Il problema delle farine di mais, ma a dir la verità si tratta di un problema che riguarda quasi tutti i tipi di farina, è la presenza di muffe che si possono formare in diverse fasi dopo la raccolta e diffondersi dopo la macinazione.
La farina richiamata dal mercato
Il 4 gennaio 2024, sul sito del Ministero della Salute è stato pubblicato il provvedimento di richiamo per il prodotto “Farina di Mais Biologica” del prodotto Azienda Agricola Bio Floridda, commercializzato da Floridda Rosario.
Ci sono diversi lotti interessati, con diverse date di scadenza, così indicati nelle avvertenze del richiamo: “Lotti interessati: dal Lotto 15.11.2023 (TMC 30/06/2024) al Lotto 15.12.2023 (TMC 31/07/2024)”. Il prodotto è venduto in confezioni da 500 grammi e da 1 kg, il nome del produttore è Floridda Rosario, con sede dello stabilimento in Via della Bonifica 171, Pelliccioli, in provincia di Piacenza.
La presenza di aflatossine nella farina
Sul provvedimento è indicato come motivo del richiamo: “Presenza di aflatossine totali e B1 superiori ai limiti di legge”. L’avvertenza indica il “pericolo diretto per la salute e non utilizzare il prodotto”, inoltre è specificato che ” in caso di avvenuto utilizzo della farina per la produzione di alimenti trasformati e conservati (es. biscotti, polenta ecc.) questi non devono essere consumati o ingeriti.
L’avvertimento sulla pericolosità delle aflatossine arriva direttamente dall’Efsa, Autorità europea per la sicurezza alimentare, che ne riconosce le proprietà genotossiche e cancerogene. Ecco perché l’indicazione è che “l’esposizione del consumatore deve essere mantenuta più bassa possibile. Attualmente la stessa Unione Europea ha fissato dei limiti di aflatossine da non superare per i prodotti che arrivano sul mercato.