Insalata in busta, non mangiarla mai così: è pericolosissima e rischi di avere seri problemi fisici
L’insalata in busta è un prodotto comodo che può tornare utile al lavoro o quando si ha poco tempo, ma attenzione a non mangiarla così.
Con il termine insalata si intende genericamente una serie di vegetali le cui foglie sono commestibili anche crude, magari condite in vari modi. In senso più ampio di intendono anche le preparazioni composte da più ingredienti, tra i quali vegetali e ortaggi, caratterizzate dal fatto di essere condite e consumate a crudo.
Ogni territorio ha sviluppato una propria variante di insalata tipica unendo gli ingredienti locali, per esempio in Sicilia si usano il finocchio e le arance, a Pantelleria si aggiunge anche il pesce, con lo sgombro. In Piemonte, invece, l’insalata è con la cipolla al forno e uova sode, in Grecia aggiungono un formaggio come la feta.
L’insalata è un piatto fresco e salutare che può, da solo, rappresentare un pasto completo soprattutto nei mesi più caldi. Il problema dell’insalata è pulirla bene e lavarla, prima di consumarla, questo perché crescendo al suolo può contenere residui di terra. Ma per ovviare a questo problema, a partire dal 2000, hanno iniziato a diffondersi confezioni di insalate già lavate, tagliate e imbustate pronte al consumo.
In poco tempo le vendite di questi prodotti sono schizzati alle stelle, nonostante i costi siano molto più elevati rispetto a quando si acquista il prodotto intero. Addirittura alcuni prodotti imbustati arrivano a costare anche 10 volte in più del prodotto fresco e intero.
La diffusione dell’insalata in busta
La comodità di avere verdura fresca, tagliata, lavata e confezionata, già pronta al consumo, ha conquistato immediatamente i consumatori, due italiani su tre preferiscono la verdura confezionata a quella fresca, nonostante il prezzo più alto. Anche se qualche anno fa la questione del già lavata, attirò l’attenzione della trasmissione di Italia 1 Le Iene.
L’invitato della trasmissione fece analizzare diversi campioni di insalata di varie tipologie (lattuga, rucola, valeriana etc) dichiarata come già lavata per fare chiarezza in merito. Il confronto però fu impietoso, perché dal punto di vista della carica batterica le insalate in busta superavano di tre volte la carica batterica dell’insalata fresca non lavata.
L’insalata in busta va lavata?
La domanda che molti si fanno è allora: ma l’insalata in busta va lavata? Stando a quanto sperimentato da Le Iene, la risposta pare essere proprio di sì. Inoltre è bene verificare l’integrità della confezione che non deve essere bucata, ma neanche troppo gonfia o contenere acqua.
Le confezioni in plastica infatti aumentano la temperatura interna che, insieme al liquido cellulare che esce dall’insalata già tagliata va a creare l’ambiente ideale per la proliferazione dei batteri. Possiamo tranquillamente concludere che la cosa migliore è lavare almeno una volta l’insalata anche nelle confezioni già pronte.