Pentole antiaderenti, occhio a quale scegli: queste sono cancerogene | Preserva la tua salute così
Presenti nelle nostre cucine perché utilissime, le pentole antiaderenti sono potenzialmente cancerogene. Occhio a quali scegli, facciamo un po’ di chiarezza.
La sicurezza nell’ambiente domestico passa anche dalla cucina. Occorre fare molta attenzione a fornelli accesi, liquidi bollenti e gocce d’acqua sul pavimento, sulle quali si potrebbe scivolare.
Ma è importante anche utilizzare gli strumenti adatti, che siano composti da materiali sicuri e che siano di facile uso.
Un tema molto caldo e dibattuto sull’argomento è quello delle pentole antiaderenti. Quelle rivestite generalmente con un fondo nero, ma non sempre.
Sono davvero cancerogene? Dobbiamo eliminarle dalle nostre cucine e utilizzare altri materiali? Facciamo chiarezza.
Pentole antiaderenti: il rischio potenziale
Innanzitutto partiamo col dire che il rivestimento più comune di pentole e padelle antiaderenti è il politetrafluoroetilene (PTFE). Un materiale inerte non infiammabile, buon conduttore di elettricità e stabile ad alte temperature che viene usato anche per alcuni prodotti plastici, in medicina e persino per alcuni indumenti, quelli definiti tecnici.
Nelle pentole è presente in strati, più strati indicano un maggior pregio, ma perché si parla allora di pericolo? Davvero sono cancerogene? Cosa possiamo fare noi?
Facciamo chiarezza
Vogliamo subito fugare ogni dubbio: le pentole antiaderenti non sono cancerogene, se usate bene. Secondo l’American Cancer Society non è il politetrafluoroetilene di per sé ad essere cancerogeno ma l’acido perfluoroottanoico, (PFOA o C8), un composto che viene impiegato durante la sua produzione. Nel 2016 poi l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC), ha inserito il PFOA nella lista delle sostanze “possibilmente cancerogene per l’uomo”.
Possiamo comunque usare le nostre pentole antiaderenti osservando alcune semplici regole. Prima tra tutte, che molti infrangono, non scaldare mai la pentola quando è vuota poiché come abbiamo detto il PTFE è stabile ad alte temperature, ma superate le quali non lo è più. Inoltre meglio cucinare con le finestre aperte e fare molta attenzione all’integrità del rivestimento. Quando infatti è graffiato e presenta segni di usura, meglio buttare via tutto. Per questo motivo questo tipo di pentole sono molto delicate, non usare posate e mestoli di acciaio ma solo plastica, legno o silicone, e lavarle con sapone neutro e una spugna non abrasiva. Vogliamo comunque rassicurare sul fatto che le pentole di recente produzione non dovrebbero contenere PFOA, difatti spesso è specificato in etichetta. In conclusione, riassumendo, le pentole antiaderenti non sono cancerogene, e anche qualora fossero rovinate nel loro rivestimento, le più recenti non contengono la sostanza incriminata.