Gamberi ritirati dal mercato, contengono sostanze altamente nocive e pericolose | Non mangiarli e se li hai comprati buttali
Pubblicato sul sito del Ministero della Salute di un provvedimento di richiamo per dei gamberi di una nota marca di supermercati.
Con il nome generico gambero vengono identificate diverse specie di crostacei acquatici, sia di acqua marina che di acqua dolce. Come questi devono essere denominati alla vendita è stabilito dalla legge, che prevede dettagliatamente i casi in cui basta la definizione gambero (Solenocera membranacea) e quello in cui va seguito da un particolare aggettivo, per esempio gambero grigio, rosso, gamberetto o gamberone.
I gamberi vivono nei fondali sabbiosi o melmosi dell’Oceano Atlantico, Oceano Pacifico del Mar Nero e del Mar Mediterraneo. Le zone di pesca da dove provengono i gamberi sono diverse, molti vengono dall’est del Pacifico, ma anche da Grecia, Italia, Marocco, Spagna, Portogallo, Tunisia e Israele.
Per quanto riguarda le zone di pesca del Mediterraneo delle coste italiane, molti gamberi vengono pescati nel Mar di Sicilia, nello Ionio, nel Tirreno e nel Mar Ligure.
Ma i maggiori produttori di gamberi al mondo restano Cina, Vietnam e India, seguiti da Ecuador e Argentina. Il problema principale resta quello che questi paesi mantengono scarsi standard per quanto riguarda la sicurezza degli alimenti e i metodi di pesca. Questo può creare dei problemi rispetto alla qualità dei gamberi che arrivano sulle nostre tavole.
I gamberi richiamati dal mercato
Il provvedimento pubblicato sul sito del Ministero della Salute in data 20 novembre 2023 dispone il richiamo del prodotto denominato alla vendita “Code di gamberi indopacifici scottate e surgelate” vendute e distribuite in Italia dal marchio Coop Italia srl. Il produttore è Mangala Marine Exim India PVT.LTD con sede in India.
Il prodotto viene venduto in confezioni da 400 grammi, identificato con il numero di lotto 2H11 recante data di scadenza 10 agosto 2024. Nel motivo del richiamo si legge “possibile presenza di solfiti non dichiarati in etichetta.
I solfiti nei gamberi e negli altri prodotti alimentari
I solfiti sono spesso utilizzati nei prodotti alimentari perché sono additivi con una duplice funzione: quella di conservante, perché rallentano la proliferazione di alcuni microorganismi e quella di antiossidante, per esempio, proprio nei gamberi evitino che la testa diventi nera.
La legge europea stabilisce i limiti massimi in cui i solfiti possono essere presenti negli alimenti. La presenza va sempre chiaramente indicata in etichetta poiché si stima che circa l’1% della popolazione abbia una particolare sensibilità. In questi soggetti l’assunzione può provocare sintomi anche gravi come difficoltà respiratorie, tosse, asma e fiato corto. In alcuni si possono manifestare altri sintomi come nausea, rossore al volto e orticaria.