Carlo Cracco, altro che la cucina: la sua vera ‘vocazione’ è un’altra | Il retroscena ti lascerà a bocca aperta
Cuoco e personaggio televisivo, Carlo Cracco avrebbe voluto fare tutt’altro nella vita. Il retroscena che emerge è inimmaginabile.
Lo abbiamo conosciuto nelle vesti di giudice a MasterChef, dove con piglio rigido e una vena di cattiveria ha giudicato l’operato degli aspiranti chef spesso alzando un po’ troppo i toni.
Ma Carlo Cracco non è cattivo, “lo dipingono così”, tanto per fare una citazione. Un ruolo quindi, come ha sottolineato lui stesso a TiscaliNwews dove ha detto: “A Masterchef non maltrattiamo nessuno, ma dobbiamo vigilare perché provano sempre a fare un po’ i fenomeni. Non dimentichiamo che noi abbiamo il compito di trovare uno chef bravo che poi possa continuare questa attività. La severità è necessaria perché noi esigiamo serietà”.
Per poi lanciare una stoccata al reality per eccellenza: “Non siamo il Grande Fratello dove il concorrente va a fare lo scemo e più lo fa, meglio è. I nostri concorrenti devono obbligatoriamente saper fare da mangiare. La nostra severità è legata a questo e prescinde dalle persone”. Evidentemente non ha una buona opinione del programma di Signorini.
In ogni caso oggi non è più in trasmissione, e oltre a gestire i suoi locali di Milano, il Ristorante Cracco e Carlo e Camilla in segheria, si dedica anche ad altri programmi tv. E ammette che non era sua intenzione diventare lo chef pluristellato che è oggi.
Carlo Cracco: la vera vocazione
Lo vediamo serio e impostato eppure Carlo Cracco ha le fragilità come tutti gli esseri umani. Per fortuna, verrebbe sa dire. A rivelarlo la moglie Rosa Fanti che in un’intervista di qualche tempo fa a Vanity Fair racconta: “Carlo si è fatto da solo, lavora da quando aveva 16 anni, la sicurezza che trasmette se l’è sudata. Fragilità ne ha come tutti, la cosa bella è che le ammette”.
E poi aggiunge: “Se va a riguardare le vecchie foto, si renderà conto che Carlo non è mai stato un bello, e non è abituato a essere considerato tale. Negli ultimi anni certo è cambiato: i capelli, la barba, i vestiti”. Ed è talmente cambiato che in effetti non voleva nemmeno fare lo chef.
Cosa avrebbe voluto diventare in gioventù
A rivelare la verità inattesa è stato lo stesso Carlo Cracco in un faccia a faccia con Silvia Toffanin che lo ha ospitato nel suo salotto di Verissimo.
Qui lo chef ha ammesso: “Volevo fare le scuole medie in seminario, i miei amici avevano tutti la vocazione e il sacerdote voleva che frequentassimo il seminario, ma il mio papà mi disse ‘tu hai una vocazione per il cibo e profumi, finisci la scuola e poi andrai al seminario’”. Come è andata a finire lo sappiamo bene.