L’insulino resistenza non dipende solo cause genetiche: se mangi questo il rischio di contrarla è altissimo | Fai molta attenzione
L’insulino-resistenza può essere dovuta a fattori genetici, ma in realtà ci sono molte altre cause che possono scatenarla.
Nella resistenza insulinica o insulino-resistenza le cellule dell’organismo non rispondono più come dovrebbero all’azione dell’insulina, un ormone prodotto dal pancreas che svolge diversi compiti tra i quali facilitare l’assorbimento degli zuccheri.
In pratica dopo mangiato, durante la digestione, l’assorbimento intestinale fa aumentare il livello di zuccheri nel sangue, come risposta, il pancreas rilascia insulina che ha il compito di favorire l’assorbimento del glucosio nelle cellule con l’effetto di una riduzione della presenza di zuccheri a livello ematico.
Nei casi di insulino-resistenza le cellule adipose, epatiche e muscolari non rispondono correttamente all’azione dell’insulina e, di conseguenza, diminuisce la capacità di assorbire glucosio dal sangue. Il pancreas come risposta continua a produrre insulina scatenando la cosiddetta iperinsulinemia. Tale condizione comporta un aumento della glicemia (ossia la presenza di zucchero a livello ematico) che può essere un fattore scatenante di patologie come il diabete di tipo 2, il prediabete o altre condizioni come l’obesità e l’ipertensione.
La condizione dell’insulino-resistenza può insorgere senza sintomi evidenti, soprattutto negli stadi iniziali, successivamente, invece, si manifesta con fame, letargia, difficoltà di concentrazione, alta pressione arteriosa, livelli di colesterolo alti e aumento di peso e di accumuli di grasso sul ventre.
Cosa provoca l’insulino-resitenza
Sono molti i fattori che possono portare l’organismo a sviluppare l’insulino-resistenza, tra questi ci sono sicuramente i fattori genetici, ma anche le alterazioni del microbiota intestinale, cioè l’equilibrio dei batteri che abitano l’intestino, infiammazioni croniche, sedentarietà o alti livelli di fruttosio nel sangue. Attenzione però, non si intende quello consumato direttamente attraverso la frutta che, al contrario, può avere effetti benefici sull’assorbimento degli zuccheri, ma quello derivanti da zuccheri aggiunti.
Inoltre, quello più sottovalutato, è il livello di colesterolo nel sangue, cioè alle quantità di grassi circolanti nell’organismo. In diversi studi è stata dimostrata la relazione diretta tra alti livelli di colesterolo e la sensibilità delle cellule all’azione dell’insulina. A sua volta, l’aumento del colesterolo è dovuto alla cattiva alimentazione, in particolare quando la dieta è ipercalorica con conseguente aumento del tessuto adiposo. Va detto però che l’insulino-resistenza può manifestarsi anche in pazienti normopeso, infatti il colesterolo alto è uno dei fattori scatenanti e non l’unico, allo stesso modo avere livelli alti di colesterolo non vuol essere insulino-resistenti.
Come prevenire l’insulino-resistenza e altri rimedi
Innanzitutto in alcuni casi l’insulino-resistenza è assolutamente reversibile, soprattutto se diagnosticata immediatamente e quindi presa nelle fasi iniziali. Qualunque trattamento medico non può prescindere da una dieta bilanciata ipocalorica, povera di carboidrati e di grassi. Anche l’attività fisica porta enormi benefici perché aiuta l’organismo a smaltire gli zuccheri in eccesso nel sangue, quindi è bene organizzarsi per camminare almeno una mezzora al giorno e magari integrare qualche esercizio oppure iscriversi in palestra.
In ogni caso è sempre meglio rivolgersi ad un medico che stabilirà quali analisi fare, come la curva glicemica o un check up del pancreas, ed eventualmente stabilire una terapia farmacologica per aiutare a risolvere il medico.