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Latte vegetale, occhio a quale compri: non sono tutti sani e magri | Non bere mai questo

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Come scegliere il latte vegetale. Streetfoodnews.it

Il latte vegetale è meglio del latte vaccino? E soprattutto quale varietà scegliere e quale invece evitare.

Negli ultimi anni è aumentato di molto il consumo di latte vegetale come alternativa al latte vaccino, un’esigenza dettata in molti casi dall’insorgere di intolleranze al lattosio. Questo macronutriente, costituito da glucosio e galattosio, costituisce il 5% del latte prodotto da tutti i mammiferi con la funzione principale di produrre energia.

Il numero degli intolleranti è aumentato molto negli ultimi tempi, questo perché si fa molta più attenzione a quello che si mangia e si effettuano molti più controlli. Ma anche chi non soffre di questa patologia spesso sceglie di consumare latte vegetale perché ritenuto più leggero e digeribile.

Al di là di decide di consumare latte vegetale per una scelta etica, come i vegani che non consumano nessun prodotto di origine animale, neanche quelli per cui non occorre ucciderli, come appunto il latte e i suoi derivati o le uova, molte persone scelgono di non consumare latte vaccino a causa di alcune false notizie che ne proclamavano la dannosità.

In realtà si tratta, appunto, di una falsa credenza che vale la pena sfatare una volta per tutte. Ognuno è libero di fare ciò che  vuole purché la propria scelta non si basi su una bugia.

Meglio il latte vaccino o il latte di soia

Anche se si è alla ricerca della soluzione migliore, non sempre un alimento prevale sull’altro, si tratta di scegliere in base alle proprie esigenze fisiche ed alimentari. 100 g di latte vaccino pastorizzato intero contiene 64 kcal,119 mg di calcio, 150 mg di potassio 50 mg di sodio e 0,1 mg in ferro, 3,3 g di proteine, 3,6 g di lipidi, 11 mg di colesterolo e 4,9 g di carboidrati.

Confrontandolo con 100 g di latte di soia scopriamo che contiene 32 kcal, 2,9 g di proteine, 1,9 g di lipidi, 0 g di colesterolo e 0,8 g di carboidrati, 13 mg di calcio, 120 mg di potassio, 32 mg di sodio e 0,4 mg di ferro. Ovviamente, per quanto riguarda il latte vegetale i nutrienti cambiano molto anche a seconda del prodotto di provenienza, il latte di soia è diverso da quello di cocco o di avena. Mentre la differenza del latte vaccino sta principalmente nella scrematura, infatti, se il latte intero contiene il 3,5% di grassi, il latte parzialmente scremato ne contiene tra 1,5 e l’1,8% e il latte scremato ha solo lo 0,5% di grassi.

Differenze tra latte vaccino e latte vegetale
Differenze tra latte vaccino e latte vegetale. Streetfoodnews.it

Quando evitare il vegetale e quando il latte vaccino

In assenza di patologie specifiche il latte vaccino è un elemento essenziale per la dieta di ogni individuo, in grado di fornire nutrienti importanti per l’organismo e quindi non andrebbe mai escluso dall’alimentazione. Per gli intolleranti esistono anche alcune versioni delattosizzate.

Come detto in precedenza, i valori nutrizionali del latte vegetale cambiano a seconda del vegetale da cui provengono. Tendenzialmente il latte vegetale è preferibile per quanto riguarda la composizione dei grassi, ma non sempre per quanto riguarda gli zuccheri. Infatti, se la maggior parte conserva un basso indice glicemico, alcune varietà, come quello di cocco, è sconsigliato per i soggetti diabetici. Inoltre, alcune qualità, come il latte di soia, contengono comunque degli allergeni, oltre ad altre sostanze chiamate fitoestrogeni, gli stessi degli estrogeni femminili, che possono provocare scompensi ormonali soprattutto negli uomini in età di sviluppo. Infine, ricordiamo che il consumo di latte vaccino e di latte vegetale è altamente sconsigliato per i neonati durante il primo anno di crescita.