Olio a dieta, se lo mangi in questo modo diventa un condimento magrissimo: lo dicono i nutrizionisti
Quando e come usare l’olio quando si è a dieta e tutte le alternative valide per sostituirlo.
L’olio, in particolare quello d’oliva, è uno dei prodotti più antichi della storia dell’uomo, addirittura le prime tracce risalirebbero ad oltre 4mila anni fa nei territori di Armenia e Palestina. Già allora aveva diversi utilizzi, poteva essere impiegato come unguento per la pelle, per alimentare le lampade oppure come medicinale.
Anche il famoso codice di Hammurabi, riferimento del diritto babilonese di oltre 2500 anni fa, prevedeva un capitolo per la regolazione del commercio dell’olio di oliva. La coltivazione dei primi uliveti nel Mediterraneo fu opera dei greci, che iniziarono a sfruttare anche zone apparentemente non adatte. Con l’arrivo dei romani, poi, l’olio divenne così prezioso da essere moneta di scambio con cui venivano pagate le tasse.
I Romani perfezionarono così tanto la produzione da creare una classificazione della qualità dell’olio di oliva in base alle tecniche di spremitura utilizzate. Poi durante il Medioevo le coltivazioni furono quasi del tutto abbandonate e solo nel 1400 i territori del suolo italiano torneranno al centro del mondo per la produzione di olio.
Nei secoli successivi la produzione e il consumo di olio iniziò a diffondersi nuovamente, le tecniche furono affinate ed iniziarono le catalogazioni in base alla provenienza geografica oltre che al tipo di lavorazione.
L’olio d’oliva nella dieta mediterranea
Alla metà del Novecento, durante il boom economico, il commercio d’olio subì un’importante battuta di arresto a causa della credenza che fosse un alimento povero e per questo gli furono preferiti i grassi animali come il burro o la sugna. Probabilmente questo avvenne perché nel dopoguerra aumentò enormemente la produzione e il consumo di carne animale. Fortunatamente verso fine secolo la dieta mediterranea viene riconosciuta come modello universale di alimentazione genuina, fino al 2010 quando l’Unesco decide di nominarla tra il patrimonio immateriale dell’umanità.
D’altronde tutti gli studi medici effettuati esaltano i numerosi benefici della dieta mediterranea, di cui l’olio extravergine di oliva è uno degli alimenti fondamentali. Alla base della dieta mediterranea ci sono una buona quantità di cereali e derivati, oltre frutta e verdura di stagione, legumi, pesce tutti conditi immancabilmente con filo d’olio d’oliva.
Alternative all’olio di oliva nella dieta
Ecco spiegato allora perché nelle diete, anche quelle dimagranti, l’olio extravergine di oliva non deve mai mancare, certo senza esagerare. Basta, infatti, un filo d’olio, possibilmente a crudo, per arricchire ogni portata e beneficiare delle sue infinite proprietà. Ogni tanto è comunque possibile fare qualche eccezione, giusto per variare quando i menù diventano troppo monotoni. Occhio però alle calorie e soprattutto al sale.
Per esempio il quantitativo calorico di un cucchiaio d’olio è paragonabile a 10 g di burro oppure ad un cucchiaio di pesto alla genovese. In alternativa, si possono usare anche 40 g di avocado, 70 grammi di besciamella o 50 g di panna o 15 grammi di maionese. Se allora, siete a dieta e volete sperimentare qualche nuova ricetta, queste possono essere delle valide alternative.