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Chef che guadagnano anche 1200 € al giorno ma sono tristi: una storia assurda

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La solitudine dello chef – StreetFoodNews

Si può essere triste pur guadagnando 1200 euro al giorno? Pare proprio di si, e i protagonisti ci spiegano perché accade.

Una volta si cantava “se potessi avere mille lire al mese senza esagerare sarei certo di trovare tutta la felicità” ma parliamo di altri tempi, degli anni 40 quando mille lire erano davvero tantissimi.

Le generazioni odierne non sanno nemmeno di cosa parliamo, e del resto oggi c’è chi guadagna 1000 euro al giorno, anzi 1200 per l’esattezza, e di felicità nemmeno l’ombra.  Come è possibile?

Parliamo di uno dei mestieri più duri, quello dello chef. Certo, non è come andare in miniera, ma forse non tutti si rendono conto di quanto sia duro e sacrificante questo lavoro.

Ma possibile guadagnare oltre mille euro in una sola giornata? E non fare i alti di gioia? Scopriamo dalla voce dei diretti interessati perché i soldi non fanno la felicità.

La tristezza di uno chef che guadagna 1200 euro al giorno

Lo chef nell’immaginario collettivo fino a pochi anni fa era una figura professionale seriosa e relegata in cucina a creare piatti elaborati e sontuosi di difficile realizzazione. Da un po’ di tempo però grazie ai vari programmi culinari che vengono proposti in tv la gente ha una nuova visione del mondo dell’alta ristorazione.

Da Antonino Cannavacciuolo a Carlo Cracco, solo per restare tra i nomi italiani, ma tanti altri ne potremmo citare. Pronti alla battuta ma altamente professionali, spesso fumantini come Gordon Ramsay, gli chef sono diventati veri divi della tv. E spesso ci portano nelle loro cucine. Ma c’è un tipo di chef che opera un po’ in sordina e di cui si sa poco, ed è quello privato. Guadagni anche altissimi, che possono arrivare appunto a 1200 euro al giorno, e superarle, ma tanta tristezza.

chef a domicilio
Gli chef domicilio – StreetFoodNews

La storia assurda

Ci pensa ReporterGourmet a portare alla luce questo fenomeno con le storie raccontate dai protagonisti. Spesso hanno a che fare con personaggi famosi, nomi noti che richiedono un servizio privato. Per esempio Rebecca King ha una società che offre questo tipo di servizi e una volta contattata dal cliente offre lo chef giusto, che sarà scelto tra diversi. Le tariffe sono da capogiro: “Direi che un range medio va dai 500 ai 1200 euro al giorno, a seconda delle esigenze del cliente e del background dello chef” fa sapere. Tutto bellissimo, tutto perfetto. Sono tanti soldi, ma c’è un rovescio della medaglia, che ci svela la chef a domicilio Kiki Aranita. 

La donna racconta: “Cucinare per una celebrità o un miliardario diventa come cucinare per chiunque altro, ma con molta più pressione e livelli di comunicazione tra me, mio ​​marito chef (che è il mio partner in questa attività secondaria), il nostro agente, un piccolo esercito di assistenti personali, manager e talvolta anche guardie del corpo”. Ma: “C’è una solitudine unica nell’essere l’unica persona che si fa carico di ogni aspetto della preparazione di un pasto, e oltretutto si avverte solo un briciolo di quella euforia che si prova quando si termina un servizio affollato in un ristorante affollato”.