Lo scontrino dell’orrore | Quanto spendeva Alessia Pifferi con l’amante mentre la bambina era a casa
Alessia Pifferi causò l’orribile morte di stenti di sua figlia Diana ma uno scontrino aggiunge nuovi terribili dettagli alla vicenda.
Alessia Pifferi viveva a Ponte Lambro, in provincia di Milano, e conduceva una vita apparentemente banale. Dopo un matrimonio fallito e la separazione dall’ex marito aveva cambiato completamente vita, aveva cominciato a curare il suo aspetto e a indossare sempre abiti appariscenti.
Dopo aver intrattenuto lunga storia sentimentale con un uomo sposato, era rimasta incinta ma non se ne era resa conto. Quanto la bambina arrivò, in maniera del tutto inaspettata, venne battezzata Diana e le venne dato il cognome della madre mentre il padre non venne nemmeno contattato dalla Pifferi.
Il problema più grave nacque dal fatto che Alessia Pifferi non accettò mai di essere madre e chiaramente percepiva la presenza della piccola Diana come un ostacolo al tipo di vita che lei desiderava condurre.
Proprio per essere libera il più a lungo possibile lasciava Diana a casa da sola anche per un week end, dopo averla sedata per non farla piangere. In una di queste occasioni, purtroppo, la bambina morì.
Cena vista lago: lo scontrino pagato da Alessia Pifferi
Alessia Pifferi aveva interrotto la relazione con il padre di Diana, il quale era tornato dalla moglie. Successivamente aveva cominciato a frequentare altri uomini e proprio con uno di questi decise di cenare in un ristorante di pesce sul lago di Endine.
Per l’occasione ordinò una bottiglia di vino Franciacorta Satin, due antipasti misto pesce, ravioli di luccio, filetto di branzino, un cavolo cappuccio con vinagrette e un radicchio come contorni, due dessert e due caffè. A riportarlo è la titolare del locale, che ha mostrato in televisione anche lo scontrino di 165 Euro che la Pifferi pagò di tasca propria, così come la limousine bianca con autista che aveva accompagnato lei e il suo cavaliere fino al ristorante.
Le richieste assurde
La titolare ricorda anche di aver ricevuto una mail da Alessia Pifferi con precise indicazioni su come doveva andare la serata. La donna aveva chiesto totale discrezione: non voleva parlare con i camerieri, i quali non avrebbero dovuto fare particolari domane o trattenersi al tavolo, non voleva incontrare la proprietaria del ristorante e non voleva passare alla cassa.
Prima della serata aveva consegnato all’autista della limousine denaro sufficiente a saldare il conto per lei e il suo accompagnatore, affidando a lui il compito di passare in cassa prima che la coppia lasciasse il ristorante. La proprietaria del locale ha raccontato a Tele Lombardia di aver esaudito tutte le richieste della donna ma di averle ritenute davvero eccessive. Le aveva segnate sul suo telefono come “richieste strane”. Appena una settimana dopo quella cena vista lago Diana veniva lasciata sola di nuovo e avrebbe perso la vita.