I romani hanno inventato (anche) il frigorifero: il sistema era semplicissimo e geniale
Per la prima volta è stato studiato come funzionava un frigorifero di epoca romana, grazie al ritrovamento di un modello ancora pieno.
I Romani restano uno dei popoli più affascinanti dell’epoca antica per diversi motivi, la loro sorprendente espansione, che raggiunse ben tre continenti diversi, era accompagnata da tecnologie incredibilmente avanzate per l’epoca. Nel periodo di massima estensione dell’Impero si raggiunse nel II secolo d.C. durante il periodo di Traiano, i confini si espandevano dalla Gran Bretagna a Nord fino al Mar Rosso a Sud e dal Portogallo a Ovest fino al Mar Caspio ad Est.
I romani svilupparono doti ingegneristiche sorprendenti che gli permisero di costruire strade e ponti di cui troviamo diverse testimonianza ancora oggi. Gli ingegneri lavoravano al seguito degli eserciti aiutandoli a superare gli ostacoli naturali e costruendo avveniristiche macchine da guerra.
Gli scavi archeologici per portare alla luce le testimonianze di questa gloriosa civiltà continuano ancora oggi in tantissimi paesi. E’ di questi giorni, infatti, la notizia di nuovi importanti ritrovamenti nel sito di Novae in Bulgaria.
Qui il team di archeologi, guidati dal prof. Piotr Dyczek, lavora da anni agli scavi della fortezza dei legionari, probabilmente, risalente al I secolo a.C., una base militare costruita per difendere i confini orientali.
La scoperta del frigorifero romano
Dal 1960 un team polacco e l’Accademia delle Scienze di Bulgaria portano avanti gli scavi sul sito di Novae con risultati importanti. Già lo scorso anno, gli archeologi avevano rinvenuto un primo contenitore coibendato in muratura. Si tratta di una struttura isolata termicamente di cui non era però ancora chiaro l’utilizzo. Infatti, era stata confusa con un forno.
Invece, adesso gli esperti non hanno dubbi che si tratti di un antenato del frigorifero. Infatti, l’oggetto è dotato di un lungo tubo collegato direttamente ad un pozzo che permetteva all’acqua fredda di entrare e di rallentare lo scioglimento del ghiaccio che veniva riposto all’interno per tenere bassa la temperatura. Aprendo il frigorifero, sono stati ritrovati frammenti di vasi da vino, ciotole e ossa di animali, probabilmente l’ultimo pasto di chi ha vissuto nella fortezza.
Il pozzo di epoca romana e gli studi di ingegneria termica
L’ultima scoperta più rilevante nel sito è stato sicuramente il pozzo, che al suo interno conservava il sistema di tubi di piombo e ceramica che permettevano di fornire acqua in diverse zone della fortezza. Potremmo definirlo un avanguardistico modello di acquedotto. E proprio seguendo i tubi, è stato possibile capire quale fosse il reale utilizzo di quell’oggetto poi rivelatosi un frigorifero.
Infatti, la scoperta ha dato modo di dimostrare il livello di conoscenza dei Romani di sofisticati principi di ingegneria termica che saranno poi teorizzati solo molti secoli dopo. Per quanto possa sembrare rudimentale, il frigorifero di epoca romana può essere considerato più avanzato di molti sistemi usati fino al Novecento per raffreddare e conservare gli alimenti.