Devi assolutamente cuocere la pasta al dente: non è solo una questione di gusto!
La risposta all’annosa la questione se è meglio cuocere la pasta al dente o ben cotta trova finalmente una risposta ed è anche un problema di salute.
Che per gli italiani la pasta sia una cosa seria lo sanno tutti ormai. Non solo siamo i primi al mondo per consumo, ognuno consuma in media 23 kg di pasta all’anno, ma siamo anche i primi produttori di pasta al mondo.
Un giro di affari importantissimo, visto che non consumiamo neanche la metà di quello che produciamo, circa il 56% della pasta italiana finisce all’estero dove trova un mercato fiorentissimo. E questo spiega perché il marchio del Made in Italy sia anche uno dei più contraffatti negli altri paesi, in particolare negli Stati Uniti.
Recenti studi hanno anche dimostrato la genuinità della pasta, che rappresenta un alimento fondamentale in una dieta bilanciata. I carboidrati contenuti negli amidi della pasta, forniscono il giusto quantitativo di energie all’organismo per funzionare correttamente ed, inoltre, donano un lungo senso di sazietà, prevenendo i dannosissimi attacchi di fame.
All’apparenza può sembrare semplice, ma cucinare un buon piatto di pasta non è cosa da tutti, basta guardare quelle video-ricette pubblicate sui social dove si vedono chili e chili di pasta cotti in ricette strazianti provenienti dall’estero.
Perché è meglio cuocere la pasta al dente
Non si tratta solo di una questione di gusto, cuocere la pasta al dente la rende più digeribile ed il motivo è la scienza a spiegarcelo. Quando si fa cuocere la pasta meno tempo, c’è un minore rilascio degli amidi che permette una dismissione più lenta delle molecole di glucosio contenuto nell’amido.
La pasta cotta al dente, non solo risulta più digeribile, ma incide meno sull’indice glicemico e quindi si avrà una minore produzione di insulina. Di conseguenza, con la pasta cotta al dente, l’organismo tenderà a conservare meno grasso ed evitare che si depositi nell’organismo.
Come cuocere la pasta al dente e la differenza con la pasta al chiodo
In fondo ci vuole poco a capire che basta riempire una pentola d’acqua, aspettare che bolla, poi buttare la pasta e seguire i tempi di cottura chiaramente indicati su tutte le confezioni di pasta. Se piace ancora meno cotta basterà anticipare di un minuto il termine.
Esistono però delle tecniche di cottura, come la risottatura della pasta, che prevedono di scolare la pasta quando è ancora al chiodo. Si dice così quando la pasta e a metà tra l’essere cruda e l’essere al dente, quando all’interno è ancora dura e oppone resistenza al taglio. Di solito la pasta si cala al chiodo nelle preparazioni in cui la cottura viene poi finita in padella insieme al condimento, per evitare che si ammolli. Meglio però evitare di mangiare la pasta al chiodo, infatti potrebbe creare grossi problemi di digestione e, addirittura, dolori addominali.