Se sei povero mangi meglio | Oltre al governo lo dicono anche gli chef, ma è vero?
“I poveri mangiano meglio” questo è quanto sostiene il ministro alla Sovranità Alimentare, Francesco Lollobrigida, che ha incontrato il parere favorevole di chef stellati. Ma sarà vero?
Ha provocato forti polemiche la dichiarazione di Francesco Lollobrigida, ministro all’Agricoltura, alla Sovranità alimentare e alle Foreste, durante il Meeting di Rimini sul tema “Food Security e sostenibilità”.
Stando a quanto dichiarato dal ministro, nonché cognato di Giorgia Meloni: “In Italia abbiamo un’educazione alimentare interclassista: spesso i poveri mangiano meglio, perché comprano dal produttore e a basso costo prodotti di qualità”.
Durissima la replica della leader del Pd, Elly Schlein: “Mi occupo soprattutto di quegli italiani che fanno fatica a fare la spesa, sono tanti. Nonostante ciò, purtroppo, c’è qualche ministro che pensa che i poveri mangino meglio dei ricchi. Non c’è bisogno delle parodie quando c’è un governo che vive su un altro pianeta”.
Sceglie la strada dell’ironia, l’ex ministro del Lavoro Andrea Orlando:
“Per il ministro Lollobrigida, spesso i poveri mangiano meglio dei ricchi. Ecco perché hanno tolto il reddito di cittadinanza. Bisogna fare qualcosa per i ricchi che, poveretti, mangiano male”.
Gli chef famosi dalla parte di Lollobrigida
La notizia ha fatto velocemente il giro del web e sul tema sono intervenuti anche rinomati chef come Gianfranco Vissani, secondo cui “a ragione il ministro Lollobrigida, i poveri mangiano meglio dei ricchi perché sanno riconoscere le cose buone e genuine”. Vissani rincara la dose: “I ricchi vanno nei grandi ristoranti stellati, spesso, senza sapere cosa mangiano”.
Dello stesso avviso un altro chef, volto noto della tv, Alessandro Ciriello che azzarda un paragone con il Medioevo “l’alimentazione dei ricchi è sempre stata diversa da quella dei poveri, ma non per questo necessariamente migliore”. A sostegno della sua tesi Ciriello spiega che nel Medioevo erano i ricchi a soffrire di patologie legate alla cattiva alimentazione come la gotta.
I poveri mangiano meglio?
Fratelli di Italia ha provato a chiarire le parole del Ministro, spiegando che l’intervento va contestualizzato, in quanto si stava parlando di educazione alimentare, in un paragone con gli Stati Uniti sulla cultura dell’alimentazione sicuramente diversa dalla nostra e più incline al junk food o cibo spazzatura.
Ma le parole di Lollobrigida sono sembrate comunque fuori contesto, legate ad una figura dell’Italia che non esiste più che fa riferimento ad una cultura rurale. Gli italiani in difficoltà economiche non acquistano più dal contadino o dall’allevatore ma tendono a fare la spesa nei discount acquistando cibo a basso costo e dalla dubbia provenienza. Dalle verdure provenienti dall’estero, addirittura dall’Asia, dove ci sono meno regole e controlli sulla produzione. Per non parlare della carne, quella a basso costo proviene da allevamenti intensivi, dove condizioni igieniche e uso sconsiderato di antibiotici sono finiti spesso al centro di inchieste di denuncia, l’ultima in ordine di tempo quella di Report. Un’alternativa di qualità dovrebbe essere quella dell‘agricoltura e degli allevamenti biologici con prezzi sicuramente inaccessibili per le classi meno abbienti.