Se il bambino rompe qualcosa al ristorante potresti ritrovarti con una brutta sopresa | Succede a Maratea
Cosa succede se un bambino rompe qualcosa in un ristorante? La brutta sorpresa di due genitori a Matera.
L’estate 2023 sarà ricordata per le brutte sorprese dei clienti nei ristoranti, in particolare quando ci sono dei bambini al seguito. I genitori sembrano essere particolarmente di mira in questa rovente stagione.
Uno dei casi più eclatanti è quello in Liguria, diventato famoso dopo essere stato raccontato da Selvaggia Lucarelli sui suoi profili social. Stando al racconto, una madre si è recata al ristorante insieme alla figlia di due anni che tra le altre cose aveva già mangiato e non ha ordinato niente.
Dopo aver consumato la sua cena, composta da un primo, un secondo, una bottiglia d’acqua e una birra piccola, per un totale di 55,50 euro, si è accorta che le era stato addebitato sul conto, oltre al coperto anche per la piccola, anche 2 euro per un piattino vuoto che aveva chiesto per far assaggiare delle trofie alla figlia.
Altro avvenimento che ha fatto scalpore quello dei due euro addebitati in un bar sul lago di Como per dividere un toast a metà. Insomma, questo sembra essere l’anno delle brutte sorprese al ristorante.
Cosa succede se un bambino rompe qualcosa al ristorante
Altra amara sorpresa per due genitori in un locale di Maratea sulla costa tirrenica, dove due genitori hanno prenotato un tavolo per cenare, portandosi dietro la loro bambina di 15 mesi. Stando al racconto fatto a Fanpage, la piccola era inquieta quella sera e ha fatto cadere inavvertitamente un piatto dal tavolo.
Sul momento, il fatto non sembrava aver sconvolto più di tanto il personale che ha provveduto a eliminare i cocci. La brutta sorpresa è arrivata al momento del conto, quando i genitori hanno visto che il cospicuo conto, da 135 euro, comprendeva anche 20 euro per il piatto rotto.
Chi stabilisce quanto si deve pagare se si rompe qualcosa al ristorante
“Chi rompe paga” è stata la replica dei ristoratori intervistati sull’accaduto. Anche se i genitori della bimba, più che una questione di prezzo, hanno lamentato il fatto di non essere stati avvisati che gli sarebbe stato addebitato il costo del piatto e di averlo scoperto solo per caso, leggendo lo scontrino.
Secondo le regole vigenti, il cliente è tenuto sempre a pagare in caso di danni provocati al ristorante. Attenzione però, in base alla regola dell’usura, non è tenuto a ricomprare l’oggetto rotto ma a pagare un risarcimento proporzionato al danno. Stabilire una somma effettiva, diventa difficile e può provocare non pochi problemi. In ogni caso il ristoratore può comunque decidere di rinunciare al risarcimento in caso di piccoli danni. A Matera i proprietari hanno cercato di giustificare la cifra affermando che si trattasse di un piatto di ceramica artigianale.