Lo chef impone una regola assurda ma è quello di cui tutti avevamo bisogno | Finalmente
Per la prima volta uno chef mette per iscritto una regola che ha diviso il pubblico del web, ma forse era anche arrivato il momento che qualcuno lo facesse.
Chi nella sua vita ha fatto esperienza nella ristorazione, fosse anche una sola stagione da cameriere nei bar o nei ristoranti ha sicuramente aneddoti strani da raccontare. Tra clienti esigenti, alcuni proprio antipatici e altri altezzosi, chiunque lavori a stretto contatto con il pubblico deve avere davvero molta pazienza.
Internet, è ricco di pagine e blog con episodi che, a leggerli, sono molto divertenti, ma viverli da addetto ai lavori non deve essere stato proprio bello, anche se poi si hanno tutta una serie di storie da raccontare e magari riderci su insieme agli amici.
Leggendo in giro tra i vari social se ne trovano di tutti i colori. Come quelli che affermano di non sapere che nell’ossobuco c’era la carne o chi si lamenta che l’humus sa di ceci o, ancora, chi rimanda indietro la tartare sostenendo che sia ancora cruda.
Come si suol dire: il cliente ha sempre ragione e i ristoratori devono fare davvero di tutto per accontentarli. Ma come si reagisce quando qualcuno si lamenta perché l’agnello non sa di manzo?
Le nuove regole del ristorante
Esiste però sempre un limite che neanche il cliente deve sorpassare ed è quello dell’educazione. A delle richieste assurde si può rispondere con un sorriso, ma quando ci si trova davanti a una tavola di maleducati le cose possono cambiare, soprattutto quando i comportamenti vanno a disturbare il resto della clientela.
C’è un’atteggiamento, purtroppo molto diffuso, che spesso è causa di lamentele all’interno dei ristoranti. Immaginate di trovarvi ad una cena romantica o magari ad un appuntamento di lavoro, con bambini che scorrazzano tra i tavoli, magari correndo e urlando per tutto il locale.
Le regole per i bambini al ristorante
Il ristorante stellano O Fràgon de Fisterra, sulla Costa do Mare in Galizia, ha deciso di mettere nero su bianco la regola per cui i bambini sotto i 12 anni devono restare sempre al tavolo accompagnati dai genitori. Una decisione che, nonostante possa sembrare scontata, ha subito numerose critiche.
Eppure dovrebbe essere scontato, una questione di buona educazione e basta, che chi si reca al ristorante non debba ritrovarsi tra bambini scalmanati e urlanti. Tantomeno i camerieri sono tenuti a fare da babysitter ai figli di genitori distratti, per non dire strafottenti, che non si preoccupano del fastidio che i proprio figli possono arrecare al personale e agli altri clienti.