Se a pranzo mangi prima la pasta hai sempre sbagliato tutto: lo dicono i dietologi
Prima il primo, poi il secondo e il contorno, questo è l’ordine che ci hanno insegnato, ma una corretta alimentazione non funziona così.
Secondo i dati diffusi dall’Istat nel 2022 oltre 25 milioni persone in Italia soffrono di obesità o sovrappeso, di questi il 46% sono adulti e il 26% bambini. In particolare, il problema riguarda soprattutto gli uomini, circa 6 su 10, rispetto alle donne, 4 su 10.
La maggiore criticità legata alla situazione riguarda la consapevolezza della propria condizione fisica, in quanto circa la metà di queste persone è convinta di essere normo peso. Così come oltre il 40% dei genitori con bambini in sovrappeso non si rendono conto dello stato di salute del figlio.
Il sovrappeso dipende dalla scarsa attività fisica, ma soprattutto dalla cattiva alimentazione. Troppi grassi, cibi confezionati, dolci, bibite gassate e alcol, sono alla base dei problemi di peso della popolazione.
Questo nonostante l’Italia abbia una buona tradizione culinaria, basata su cibi sani e di buona qualità. La cosa da correggere è la quantità di carboidrati, in particolare, la pasta. Gli italiani sono primi al mondo per consumo e produzione, ogni cittadino consuma circa 23 kg di pasta ogni anno.
Quando e come consumare i carboidrati
I carboidrati sono al centro della dieta tipica italiana, che non è una cosa negativa, ma il consumo andrebbe quanto meno regolato. I carboidrati sono, comunque, un’ottima fonte di energie e permettono di non sentire la fame per un lungo periodo di tempo.
Però, secondo i nutrizionisti bisognerebbe mangiare pasta non più di 4 volte la settimana per una porzione di circa 70-80 grammi, esclusivamente a pranzo e mai a cena. Questo perché la sera non si ha il tempo di smaltirli e tutto quello che eccede contribuisce a far aumentare di peso.
Quando mangiare la pasta per non ingrassare
Certi problemi vengono anche dalle abitudini, nella cultura italiana è diffusa l’abitudine di consumare la pasta come prima portata del pasto, non a caso si parla di primo piatto, per poi passare al secondo e al contorno . Al contrario invece, sempre secondo i nutrizionisti, il primo piatto di un pasto dovrebbe essere a base di verdure. Se si riesce a prendere questa abitudine si otterranno diversi benefici.
Per prima cosa mangiare un piatto di verdure a inizio pasto permette di ridurre immediatamente la fame e non esagerare con le portate successive. Le verdure offrono nell’immediato un maggiore senso di sazietà, al contrario dei carboidrati che invece danno più vantaggi nel lungo periodo. Il consumo di verdure come prima portata influisce anche sul metabolismo in quanto prepara l’apparato digerente per i cibi successivi. Il risultato sarà un minore assorbimento di grassi e una maggiore regolarità intestinale.