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Ti possono cacciare da un ristorante se il tuo tattoo non piace al proprietario: sta già succedendo

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StreetFoodNews.it

Oltre al dress code i ristoranti cominciano ad osservare il tattoo code: cos’è successo e cosa potrebbe cambiare in futuro.

Che nei ristoranti di lusso non si possa entrare in ciabatte e canottiera è una nozione che abbiamo appreso ormai da tempo e che ci sembra del tutto normale. Si tratta infatti di avere un aspetto consono all’ambiente in cui si decide di trascorrere del tempo, sia per rispettare il luogo sia per rispetto delle altre persone che vi sono presenti.

Il “dress code” alla fine è esattamente questo: un insieme di regole più o meno stringenti a cui  è necessario adeguarsi per poter entrare in un locale (dalla discoteca al ristorante) e usufruire dei suoi servizi.

In Australia però è stato compiuto un passo ulteriore nella selezione della clientela e il gestore di un ristorante di lusso ha ritenuto di essere perfettamente nel giusto nell’allontanare una donna che violava il “tattoo code” del ristorante.

Naturalmente la donna non aveva idea della “regolamentazione dei tattoo” all’interno di quello specifico locale ed è rimasta completamente sbalordita dalla situazione che – se l’idea dovesse diffondersi – milioni di clienti in tutto il mondo potrebbero trovarsi a fronteggiare.

Fermata al ristorante per un “tattoo aggressivo”

La donna protagonista dell’episodio (che si è svolto lo scorso Novembre 2022) aveva deciso di indossare un abito scollato sulla schiena per cenare in un rinomato ristorante non lontano da Brisbane, lungo la costa orientale dell’Australia.

Nel momento in cui ha tentato di entrare nel locale per ottenere un tavolo, però, Katie Hally si è vista negare l’ingresso. A quanto pare il tatuaggio che ha sulla nuca è stato giudicato “offensivo e aggressivo” dal  responsabile di sala, che quindi si è rifiutato di far accomodare la signora.

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A sinistra il tatuaggio “incriminato”, a destra altro tatuaggi non consentiti nel locale – StreetFoodNews.it

Le motivazioni della decisione

Dalle fotografie pubblicate via social dalla protagonista dell’episodio è facile notare che, almeno all’apparenza, il tatuaggio non aveva assolutamente nulla di aggressivo, almeno all’apparenza. Si trattava infatti di tre ideogrammi cinesi disposti in verticale lungo le prime vertebre della schiena e che (almeno secondo quanto sapeva la povera Katie fino a quel momento) significavano “Famiglia, Amore, Felicità”. 

Sarebbe stato molto divertente scoprire che in realtà il tatuatore aveva giocato un brutto scherzo alla donna tatuandole sulla nuca delle offese irripetibili ma (almeno stavolta) non si tratta di questo. Appurato che il tatuaggio significa proprio “Famiglia, Amore, Felicità”, era il fatto che fosse in quel preciso punto a costituire un problema. 

“Gli ospiti che hanno tatuaggi sono benvenuti nel nostro locale ma la nostra policy non consente l’ingresso a persone con tatuaggi, abiti o comportamenti intimidatori, aggressivi o offensivi che potrebbero offendere o mettere a disagio gli altri ospiti o il nostro staff. Tatuaggi sul collo, sulla testa e sul volto sono considerati, in quest’ordine, esempi di crescente intimidazione.” Per farla breve, la povera Katie aveva un look troppo “da gangster” per entrare in quel locale.