41 Euro per pizza e bibita: lo scontrino che stava per rovinare Gino Sorbillo
A causa di uno scontrino ritenuto assolutamente inaccettabile Gino Sorbillo è stato (di nuovo) fustigato sui social.
Essere riuscito a diventare un’icona della pizza napoletana costa moltissimo in termini di pubbliche relazioni, infatti basta un passo sbagliato per rovinare un’immagine che fino a quel momento era stata costruita con la massima attenzione per essere vincente, riconoscibile ed “esportabile”.
Come accade sempre, quando si parla di ristorazione sui social, a innescare lo scandalo e quindi lo sdegno è stato uno scontrino ritenuto assolutamente inaccettabile dai clienti che lo hanno ricevuto e che, naturalmente, sono stati obbligati a pagarlo.
Sorbillo è famoso nel mondo per la sua pizza napoletana realizzata con ingredienti e tecniche tradizionali ma anche per essere sempre in grado di utilizzare i social media per scatenare dibattiti e attirare l’attenzione. Il suo lavoro ha certamente giovato di questa esposizione mediatica, considerando che è diventato uno dei nomi più importanti della pizza napoletana e ha aperto diversi locali in altre città italiane.
Nonostante tutta l’esperienza accumulata, però, Sorbillo si è trovato a fare un passo falso e sono stati in molti a giurare di non mettere più piede nei suoi locali.
Lo scontrino di 41 Euro che incrimina Gino Sorbillo
Ad aver scatenato le proteste sui social è stato uno scontrino battuto per 2 pizze Margherita, 2 Pizze Margherita con bufala, 2 bottigliette d’acqua e 2 Coca Cola. Si trattava però di pizze da asporto e non di pizze consumate al tavolo della pizzeria: da questo particolare è nata la protesta che ha travolto Gino Sorbillo.
Il prezzo della Margherita semplice era di 6.90 €, mentre il prezzo riportato dallo scontrino per quella arricchita dalla mozzarella di bufala era di 9.30 €. Se in altre città d’Italia questi prezzi potrebbero essere ritenuti più che accettabili, non è così a Napoli.
Le proteste dei clienti
“Una margherita da asporto costa 4 euro se non 3,50. Poi c’è chi fa pagare la consegna e chi no. Ladro“, “1 Margherita 7 €? Per me può richiudere” hanno scritto diverse persone sui social, facendo emergere la magagna.
Gino Sorbillo stava facendo pagare le pizze da asporto quanto quelle servite al tavolo, con tutte le aggiunte e le spese del caso. Si trattava di una manovra di emergenza che venne messa in atto da moltissimi ristoratori all’epoca in cui il Governo riattivò la possibilità di effettuare consegne a domicilio durante la Pandemia. Nonostante questo, i Napoletani non gli perdonarono nulla.