Le padelle antiaderenti permettono di cucinare quasi tutti i cibi in maniera salutare ma occorre fare attenzione a non rovinarle. Ecco come.
Non tutti sanno che le pentole antiaderenti hanno oltre 2000 anni ed infatti sono state inventate nell’Antica Roma, certo non erano dello stesso materiale ma il funzionamento era pressoché lo stesso.
Le prime tracce di particolari pentole dal fondo rosso, chiamate cumanae testae, cioè padelle di Cuma, compaiono nei testi di Apicio, un noto chef dell’epoca che per le sue ricette consigliava queste padelle che all’epoca venivano esportate in tutto l’impero. Gli archeologi poi, trovarono le pentole durante gli scavi portati avanti proprio a Cuma. Queste erano particolarmente spesse e avevano un particolare rivestimento che le rendeva lisce così da evitare che i cibi si attaccassero.
Venendo ai giorni nostri, le moderne padelle antiaderenti nascono negli anni ’60, quando il chimico Roy Plunkett scoprì un nuovo materiale, mentre lavorava per la DuPont ad un nuovo refrigerante. Le sostanze utilizzate si mischiarono insieme creando un nuovo materiale ceroso, resistente al calore e antiaderente: il teflon, con cui iniziarono ad essere rivestite le pentole di metallo.
Oggi, le pentole antiaderenti che si trovano in commercio sono principalmente di tre materiali: il teflon, più diffuso ma che rischia di graffiarsi facilmente, la ceramica, resistente alle alte temperature e più difficile da graffiare, e la pietra, che dei tre è sicuramente quello più solido.
Le padelle antiaderenti sono molto utili in cucina perché permettono di usare meno condimenti e quindi di cuocere i cibi in maniera più salutare. Rovescio della medaglia, è quello che richiedono più manutenzione e bisogna stare attenti a non rovinarle.
Alcune padelle nuove hanno bisogno di essere “condizionate”, cioè prima del primo utilizzo vanno lavate con poco sapone, ricoperte di uno strato d’olio e poi messe sul fuoco per qualche minuto. La procedura deve ripetersi ogni tre mesi per evitare l’usura. Di solito la procedura specifica è indicata su ogni confezione.
Per evitare di rovinare le padelle antiaderenti è necessario non esporle agli sbalzi termici, in particolare di non metterle sotto l’acqua fredda quando sono ancora calde. Inoltre, è meglio dotarsi di utensili antigraffio e soprattutto evitare di tagliare i cibi con il coltello mentre sono ancora nella padella.
Per quanto riguarda il lavaggio, meglio evitare di metterle in lavastoviglie, è preferibile, invece, lavarle a mano, sciacquando con acqua tiepida e pochissimo detersivo, utilizzando una spugna morbida. In caso di incrostazioni più resistenti, si può metterle sul fuoco con dell’acqua e del detergente. Infine, è bene ricordare di usare una protezione quando si ripongono nei mobili, basta mettere un foglio di carta forno tra una padella e l’altra per evitare lo sfregamento.