“Queste ca**o di stelle” | In Italia lo chef per eccellenza vorrebbe far chiudere i locali (ma intanto chiudono i suoi)
“Ci sono troppi locali e troppo pochi chiudono” lo chef stellato contro i colleghi ristoratori, ma i locali aperti da lui non vanno proprio benissimo.
La pandemia è stato uno dei periodi più neri per il settore della ristorazione, dalle chiusure totali a quelle parziali, passando per la rotazione tra zone gialle, arancioni e rosse.
Ogni settimana i ristoratori e, in generale, i negozianti, aspettavano il bollettino nazionale per scoprire se la settimana successiva avrebbero potuto lavorare regolarmente. Anche se aperti, le regole sul distanziamento e le altre sulla sicurezza hanno reso impossibile la prospettiva di un guadagno, molti hanno lavorato a capienza ridotta per ridurre i danni, ma senza di fatto guadagnare niente.
Tra l’altro, la gestione regionale ha fatto sì che ci fossero poi delle differenze a seconda delle decisioni dei governatori. Se per esempio, anche all’inizio in Lombardia è rimasto attivo almeno il delivery, la Campania ha invece chiuso completamente tutti i locali senza fare distinzioni, aprendo all’asporto e alle consegne solo nelle fasi successive.
Così, in soli due anni, dal 2019 al 2022 hanno chiuso oltre 45 mila attività e quasi 200 mila hanno perso il lavoro. Non era neanche finita la pandemia che è iniziata la guerra, con il conseguente aumento dei prezzi dell’energia, un’ulteriore mazzata per i ristoratori che hanno visto salire alle stelle i costi di gestione dei locali.
Lo sfogo di Cracco contro i ristoratori
Fortunatamente il 2023 è stato un anno di crescita, soprattutto grazie alla ripresa del turismo. Una sospiro di sollievo per gli addetti ai lavori, ma non per tutti.
Ecco perché stupisce quanto detto da Carlo Cracco durante una sorta di lectio magistralis all’Accademia di Gambero Rosso: «Oggi, oltre a non trovare cuochi e personale di sala, non trovi nemmeno gli ingredienti perché ci sono troppi locali e sono sempre troppo pochi i ristoranti che chiudono». Un lungo intervento davanti ai giovani aspiranti cuochi in cui lo chef ha parlato di cosa significa fare il ristoratore oggi, rispetto a quando è iniziata la sua carriera.
Carlo Cracco e i ristoranti chiusi
La frase sui pochi ristoranti che chiudono ha suscitato numerose polemiche soprattutto a chi lavora nel settore. In molti hanno fatto notare a Cracco che anche i suoi ristoranti non se la passano proprio bene.
Infatti, da poco è arrivata la notizia della chiusura del ristorante “Al naviglio” aperto dallo stesso Cracco appena due anni fa, anche se lo chef aveva lasciato la gestione da un po’. Inoltre pare che anche il ristorante nella galleria Vittorio Emanuele di Milano navighi in cattive acque. Stando alle indiscrezioni, sembra che gli ultimi 5 esercizi siano stati chiusi in rosso, bruciando il tesoretto di quasi 5 milioni di euro che era stato investito inizialmente sul ristorante.