Ma è vero che in Italia sta tornando il colera? Due casi in poche settimane: cosa sappiamo
Il colera non si presentava in Italia dal 1973 ma non è stato debellato: in pochissimo tempo due casi hanno allertato il sistema sanitario italiano.
Il primo è stato individuato in Sardegna, dove un uomo di 71 anni è stato ricoverato all’inizio di Luglio per una fortissima gastroenterite. Come da prassi le sue feci sono state analizzate allo scopo di individuare gli agenti patogeni all’origine del suo pessimo stato di salute fisica.
Nelle feci del paziente è stato rilevato il vibrione del colera e questo ovviamente ha fatto scattare un vero e proprio allarme in tutta la penisola. Successivi accertamenti però hanno accertato che il vibrione del colera presente nel paziente non era del tipo infettivo ed è anche molto comune in ambienti marittimi e salmastri. Quel particolare tipo di vibrione, inoltre, no provoca alcun tipo di sintomi. Ne deriva che, nonostante la presenza del vibrione nel suo organismo, il malessere del paziente sardo non era causato dal colera.
Pochissimi giorni dopo questo primo allarme – fortunatamente rientrato – un altro caso di colera è stato registrato in Puglia. Anche in questo caso il paziente era un uomo anziano: un settantenne di Lecce.
In questo caso l’uomo avrebbe consumato cibo non sicuro ma soprattutto acqua non proveniente dall’acquedotto nazionale e, quindi, più esposta a rischi di contagio. Fortunatamente, anche in questo caso è stato determinato che il vibrione del colera non era del tipo patogeno e che sia il paziente sia la sua famiglia non hanno contratto la malattia.
Quali sono i sintomi del colera?
Il sintomo principale del colera è una forte gastroenterite che provoca in un primo mento diarrea acquosa e marrone e successivamente sempre acquosa ma molto più chiara. Se il paziente non viene adeguatamente idratato (dai 4 ai 6 litri d’acqua al giorno) il suo organismo può subire danni molto forti, addirittura fatali. Nei casi non curati, infatti, il colera può portare rapidamente alla morte.
Una volta diagnosticato il colera viene trattato con antibiotici, che riducono i sintomi e anche il processo di guarigione, mettendo soprattutto gli anziani al riparo dalle conseguenze più gravi.
Come si prende il colera?
Il vibrione del colera si trasmette principalmente attraverso l’ingestione di acqua contaminata dal vibrione che trasmette la malattia.
Allo scopo di prevenire il contagio da colera, quindi, è sempre necessario consumare acque regolarmente controllate, come le acque minerali e quelle trasportate dall’acquedotto della rete nazionale. Le acque più a rischio sono quelle di pozzi e cisterne, mentre il cibo più pericoloso è costituito dai frutti di mare poiché questi organismi filtrano l’acqua in cui sono immersi e incamerano le sostanze e i microorganismi in essa contenuti.
Anche lavarsi le mani prima della preparazione dei cibi e la corretta pulizia degli ingredienti Sono passaggi fondamentali per prevenire il contagio da colera perché il vibrione viene facilmente distrutto da detergenti schiumogeni e disinfettanti.