Quando e come preriscaldare il forno? Ecco una piccola guida con alcuni consigli su come cuocere perfettamente ogni pietanza.
La cottura in forno, all’apparenza, può sembrare semplice: una volta preparati tutti gli ingredienti si mettono nel forno si imposta la temperatura e il tempo ed il gioco è fatto.
In realtà, le cose non stanno proprio così. Esistono diversi accorgimenti che possono aiutare a raggiungere una cottura ottimale, qualunque sia la pietanza che si vuole preparare. Per esempio alzare o abbassare la temperatura ad un certo punto della cottura, o passare da un forno statico ad un forno ventilato, quando girare gli ingredienti e quando non aprire mai il forno.
Agli appassionati di cucina, sfogliando le ricette che vanno cotte in forno, sarà capitato di leggere mettere in forno “preriscaldato”, un’indicazione generica a cui, i cuochi meno esperti fanno poca attenzione, ma che può cambiare completamente la cottura di una pietanza.
Vediamo allora, cosa vuol dire per l’esattezza forno preriscaldato, qual è la temperatura ed il tempo che occorre per preriscaldare il forno e quando è necessario e quando invece possiamo farne a meno.
Preriscaldare il forno semplicemente consiste nel mettere a riscaldare il forno un po’ di tempo prima di infornare la pietanza. Il tempo dipende dal forno, normalmente come tempo medio si calcolano 10 minuti, in realtà un forno elettrico ci mette qualche minuto in più, circa 15 in totale, mentre per un forno a gas 5 minuti saranno più che sufficienti. Per quanto riguarda la temperatura, si può seguire quella indicata nella ricetta. Se, per esempio, si legge cuocere in forno a 180° per 20 minuti, impostiamo già la temperatura a 180° in modo tale da dare il tempo di raggiungere la temperatura desiderata.
Generalmente è bene preriscaldare sempre il forno, tranne quando non sia indicato esplicitamente il contrario. Preriscaldare il forno, infatti, è una procedura che serve ad evitare uno shock termico alla preparazione e ci sono alcune preparazione per cui questa procedura è assolutamente necessaria. Come nel caso dei lievitati, ai quali uno shock termico provoca il blocco dei lieviti, motivo per cui è anche vietato aprire il forno durante la cottura. Preriscaldare il forno è particolarmente indicato anche nei casi di preparazioni a base di burro, come quella della pasta frolla, che con la bassa temperatura tende a scomporsi e sformarsi.
Come si sarà capito, preriscaldare o meno il forno dipende dalla pietanza, per lasagne, timballi di pasta, così come per arrosti, stufati o casseruole, non è necessario riscaldare prima il forno. Si può evitare di farlo anche quando si cuociono patate o verdure, pure se ripiene. In pratica il forno freddo è indicato per tutte quelle preparazioni che non soffrono dello shock termico.
In realtà esistono alcune eccezioni, infatti ci sono scuole di pensiero che preferiscono cuocere alcuni dolci a freddo, come i ciambelloni o i muffin. C’è anche chi cuoce a freddo i lievitati, per favorire una lievitazione più lenta e meno aggressiva. In questi casi si parla di “partenza a freddo” e consiste nel preriscaldare il forno a bassa temperatura, circa 40-50°, per poi alzarla nel momento in cui si va ad infornare la pietanza.