Il cibo in scatola è comodo da tenere in dispensa come scorta per quando non si ha il tempo di fare la spesa o in caso di emergenza, ma ci sono alcune regole da seguire.
Agli inizi del 1800 il cuoco e pasticciere francese Nicolas Appert si accorse che i cibi si conservavano meglio se sigillati in bottiglie di vetro, e poi bolliti a bagnomaria, un procedimento che oggi conosciamo con il nome di “appertizzazione”.
Appert dedicò buona parte della sua vita a studiare i metodi di conservazione dei cibi e molti gli attribuiscono anche l’invenzione del primo cibo conservato in scatole di latta.
Idea che poi fu brevettata da due inglesi, Donkin e Hall, che negli stessi anni avviarono la produzione di scatole di metallo in una fabbrica di Bermondsey. A sperimentarle fu lo stesso esercito inglese durante le spedizioni navali verso il Polo Nord.
Ma per vedere i primi cibi in scatola sugli scaffali dei negozi bisognerà aspettare il 1830, da allora non sono più passati di moda anche perché questo metodo di conservazione permette di usare alimenti fuori stagione, risparmiare tempo e fare delle piccole scorte di cibo. Attenzione però alla scelta, perché le confezioni non sono tutte uguali.
Ovviamente dai tempi di Appert le cose sono molto cambiate, i progressi della scienza e la ricerca hanno permesso di valutare bene i rischi legati ai materiali utilizzati per creare le confezioni. In particolare, esiste una sostanza usata per gli imballaggi di prodotti alimentari chiamata bisfenolo A (BPA) che rappresenta un interferente endocrino.
In pratica le molecole che compongono il materiale potrebbero avere degli effetti negativi sul sistema di produzione degli ormoni nel nostro organismo. Nonostante pare che questa possibilità sia molto bassa, alcuni consigliano di evitare prodotti confezionati con questo materiale, in particolare nella prima infanzia e durante la gravidanza. Fortunatamente molte industri ora utilizzano imballaggi BPA Free.
La prima cosa a cui fare attenzione quando si acquista cibo in scatola è sicuramente l’integrità della confezione. Al di là di ammaccature superficiali, è importante che l’involucro sia intatto, senza rotture e soprattutto senza rigonfiamenti. Quando la confezione si gonfia, spesso è indice che il prodotto all’interno potrebbe essersi deteriorato e dunque presentare rischi per la salute.
La conservazione degli alimenti non dipende solo dall’involucro ma anche delle sostanze che vengono aggiunte all’interno, come zucchero, sale o altri conservanti. Per preservare la propria salute è bene scegliere tutti quei prodotti che contengono meno additivi. Inoltre ricordatevi sempre di eliminare il liquido di conservazione, quando i prodotti sono i salamoia si possono sciacquare velocemente per eliminare il sale in eccesso. Quando gli alimenti sono sott’olio basterà eliminare l’olio in eccesso.