Esselunga mette in commercio un formaggio a rischio listeria e poi lo richiama: cosa c’è da sapere
Un prodotto caseario è stato ritirato dai supermercati Esselunga per presunta contaminazione da listeria.
Nuovo richiamo di un prodotto alimentare, questa volta diramato su segnalazione della nota catena di distribuzione Esselunga, che può vantare oltre 160 tra superstore e supermarket, distribuiti tra Lombardia, Toscana, Emilia Romagna, Piemonte, Veneto, Liguria e Lazio.
I richiami alimentari servono a salvaguardare la salute dei consumatori da ogni possibile rischio, dalle contaminazioni di virus e batteri o per la presenza di sostanze chimiche bandite nel nostro Paese.
Ad ordinare i richiami possono essere gli stessi produttori, quando si accorgono di anomalie nella produzione, dai distributori o dalle pubbliche autorità predisposte ai controlli sulla quantità degli alimenti.
I provvedimenti di richiamo devono essere pubblicati sul sito preposto dal Ministero della Salute, dove sono raccolti in una sezione specifica che ne facilità la consultazione.
Il formaggio ritirato da Esselunga
Con provvedimento di richiamo pubblicato sul sito del Ministero della Salute il 7 luglio 2023. È stato richiamato dal mercato il prodotto denominato alla vendita “Taleggio”, prodotto dal marchio Emilio Mauri Spa in confezioni da 200 grammi, con data di scadenza 26 luglio 2023.
Il lotto di produzione segnalato è identificabile dal numero 4312416, prodotto nello stabilimento Emilio Mauri spa, di Pasturo in via provinciale 11, con identificativo IT 23 48 CE. Il motivo del richiamo indicato sul provvedimento è: presunto superamento del limite di legge (Reg. CE 2073/2005) per listeria Monocytogenes. L’avvertimento che si legge sul richiamo è quello di non consumare il prodotto e di riportarlo al punto vendita per ottenere il rimborso. Il produttore ha messo a disposizione un’indirizzo email a cui scrivere per ottenere chiarimenti mauri@mauri.it.
Cosa provoca la listeria nell’essere umano
La listeria monocytogenes è un batterio molto diffuso in natura, lo si può trovare nel suolo, sull’acqua o tra la vegetazione. Viaggiando nell’aria le contaminazioni sono a abbastanza frequenti soprattutto in alimenti quali latte, verdura formaggi molli e carni lavorate. Spesso si trova anche nei salumi già affettati o in altri prodotti confezionati, soprattutto quelli già pronti per essere consumati.
Ingerendo del cibo contaminato dal batterio si può contrarre la Listeriosi, un’infezione gastrointestinale che può provocare sintomi quali febbre, nausea, vomito, diarrea e dolori muscolari. Se non sorgono ulteriori complicazioni, in un soggetto sano i sintomi scompaiono nel giro di una settimana, massimo dieci giorni. Ma attenzione a sottovalutarla, perché la listeriosi può essere molto pericolosa per i soggetti fragili, come anziani o malati, e per le donne durante tutto il periodo della gravidanza.